sabato 2 febbraio 2013

                                                   

I bambini si incontrano, Poesia di Tagore

                                                         I bambini si incontrano
sulla spiaggia di mondi sconfinati.
Sopra di loro il cielo è immobile
nella sua immensità
ma l’acqua del mare che non conosce riposo
si agita tempestosa.
I bambini si incontrano con grida e danze
sulla spiaggia di mondi sconfinati.
Costruiscono castelli di sabbia
e giovano con conchiglie vuote.
Con foglie secche intessono barchette
e sorridendo le fanno galleggiare
sulla superficie ampia del mare.
I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi.
Non sanno nuotare
né sanno gettare le reti.
I pescatori di perle si tuffano per cercare
i mercanti navigano sulle loro navi
i bambini raccolgono sassolini
e poi li gettano di nuovo nel mare.
Non cercano tesori nascosti
non sanno gettare le reti.
Ride il mare increspandosi
ride la spiaggia luccicando pallidamente.
Le onde portatrici di morte
cantano ai bambini cantilene senza senso
come fa la madre
quando dondola la culla del suo bimbo.
Il mare gioca con i bambini
e la spiaggia ride luccicando pallidamente.
I bambini si incontrano
sulla spiaggia di mondi sconfinati.
Nel cielo senza sentieri vaga la tempesta
nel mare senza sentieri naufragano le navi
la morte è in giro e i bambini giocano.
Sulla spiaggia di mondi sconfinati
c’è un grande convegno di bambini.
Predomina in questa poesia un senso di pace, sensazione trasmessa dal cielo silenzioso, dal mare calmo e dai bambini che giocano insieme sulla spiaggia.
I bambini sono simbolo del desiderio di Tagore di un mondo migliore in cui tutti gli uomini possano incontrarsi e imparare a lavorare insieme per lo stesso scopo, senza diversità razziali, tolleranti gli uni degli altri come solo i bambini sanno fare in modo naturale e spontaneo: solo i bambini sono capaci di giocare insieme senza sentire differenze culturali ed etniche, senza essere schiavi di pregiudizi e stereotipi.
I bambini si incontrano su una spiaggia immaginaria che abbraccia tutti i paesi del mondo affinché nessuno venga escluso, e portano avanti i loro giochi usando quanto la natura mette a disposizione, senza cercare altro.
Una metafora dei desideri dell’autore, degli ideali che ha perseguito per tutta la vita: il simbolo di quella tolleranza che vorremmo restasse in ogni bambino, in ogni figlio diventato adulto.

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