mercoledì 24 ottobre 2012

STRONZA!!!
La brillante carriera della figlia di Elsa Fornero Due posti fissi nell’università di famiglia

Insegna nell’ateneo dei genitori e guida una fondazione finanziata dalla Sanpaolo, di cui la madre era vicepresidente

Tra i bersagli delle proteste e delle ironie della Rete c’è anche Silvia Deaglio, figlia del ministro Elsa Fornero e di Mario Deaglio, economista e giornalista.
...

Perché, di posti fissi, denuncia il web, ne avrebbe due, a 37 anni: professore associato di Genetica medica alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino (dove insegnano sia il padre che la madre) e responsabile della ricerca alla Hugef, una fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana.

Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla Compagnia di Sanpaolo, fondazione che è la prima azionista della banca Intesa Sanpaolo, di cui sua madre era vicepresidente. Il profilo professionale di Silvia Deaglio è di rilievo, ha alle spalle esperienze in alcune tra le più prestigiose strutture sanitarie del mondo, le sue pubblicazioni sono di alto impatto.

Eppure dai commenti raccolti sulla rete – blog, twitter, facebook – si palpa con la mano lo stupore della carriera della figlia del ministro in relazione ad alcune recenti dichiarazioni di vari autorevoli membri del governo a proposito della monotonia del tempo indeterminato, i giovani mammoni e sfigati e l’illusione del posto fisso vicino casa.

venerdì 12 ottobre 2012

Rampini, l’anti-montiano
che “sconfessa” Repubblica
Mattia Gambilonghi Pubblicato da
il 12 ottobre 2012.
Pubblicato in Le Altre Idee.
Il modello sociale europeo: causa ultima della crisi in cui il Vecchio continente si dibatte, orpello demodé di cui disfarsi, o al contrario paradigma fondante la sua stessa identità e strumento per uscire dalle secche della recessione? Nel suo ultimo pamphlet (Non possiamo più permetterci uno Stato sociale? Falso! Laterza, pp. 116, 9 euro) Federico Rampini sembra protendere in maniera chiara e netta per questa seconda opzione. All’interno di un’operazione di vera e propria demistificazione del discorso pubblico europeo attuale, Rampini ribalta con efficacia gran parte degli stereotipi e degli “idola” (questo il termine che da il nome alla nuova collana Laterza) fatti propri dalla narrazione monetarista: dalla teoria – in odor di escatologia cristiana – “austerità espansiva” alla presunta insostenibilità dei debiti pubblici europei, passando per il “teorema Marchionne”.
Una piacevole sorpresa insomma, una boccata d’aria d’eterodossia culturale e politica in tempi di piatto grigiore rigorista. Piacevole, sì, ma soprattutto coraggiosa, se si tiene conto dell’orientamento espresso dal giornale per cui Rampini scrive. A parte qualche rarissima eccezione infatti, la redazione di Repubblica ha caratterizzato da un anno a questa parte la propria linea editoriale per il sostegno quasi incondizionato offerto all’esecutivo Monti e alla sua agenda, intrisi per l’appunto di quella filosofia austeritaria efficacemente controbattuta nel saggio in questione. Un libro che andrà insomma ad accentuare la già visibile sordità del quotidiano diretto da Mauro (e, de facto, da Scalfari) nei confronti di quell’accesso e vivace dibattito che vede diversi tra i più autorevoli economisti “non allineati” – Stiglitz e Krugman in testa – schierarsi contro una strategia di politica economica tutta protesa al raggiungimento del pareggio di bilancio, anche a scapito di crescita ed occupazione.
Di fronte a degli Stati Uniti, utilizzati come termine di paragone, sempre più oligarchici, classisti e distanti dall’ideale di dinamismo e meritocrazia dell’American Dream, Rampini contrappone orgogliosamente quello che ritiene essere il miglior prodotto della storia europea del Novecento: il suo modello sociale, ed in particolare la sua variante germanico-scandinava. Sicurezza sociale, sostegno ad un’istruzione pubblica di qualità ed alti livelli di sindacalizzazione: questi gli ingredienti attraverso cui le due sub-culture dominanti, la protestante e la socialdemocratica, avrebbero reso l’Europa all’avanguardia non solo in termini di civilizzazione e di patto sociale, ma anche sul versante dell’efficienza economica, permettendole di raggiungere standard e condizioni di vita decisamente invidiabili. Semmai, i problemi dell’Europa meridionale sarebbero attribuili non tanto – come vanno sostenendo Romney e la destra conservatrice americana – ad un eccesso di modello sociale europeo, quanto piuttosto ad un “deficit” di quest’ultimo in uno dei suoi elementi più caratterizzanti. La scarsa presenza del cosiddetto “capitale sociale” – ovvero il senso di lealtà nei confronti di istituzioni e comunità – avrebbero trasformato il Welfare State da elemento propulsivo a fonte insostenibile di sprechi e lassismo. Una tesi che non sembra poter spiegare fino in fondo le ragioni della débâcle europea, ma che viene comunque completata ed integrata facendo riferimento ai problemi che, all’interno di un’unione monetaria, pone in essere un modello come quello tedesco, un neo-mercantalismo tutto orientato alle esportazioni.
Rampini sembra dunque convinto che dalla crisi dell’eurozona si esca non tanto con le austerity policies e con lo smantellamento di uno Stato sociale che, a parere dei liberisti (europei e non), non potremmo più permetterci, ma al contrario con una sua riproposizione e ridefinizione che pongano in modalità inedite l’intreccio tra pubblico e privato, senza alcun “ritorno all’antico”.
Il limite più grave del pamphlet sta forse proprio qui, nel non riuscire cioè a delineare in maniera anche solo approssimativa gli estremi di quest’operazione di restyling. Gli unici – ma ugualmente fugaci – riferimenti concreti sono quelli relativi alla Modern Monetary Theory, la scuola economica dei radical americani, capeggiata da Galbraith jr e guardata con interesse dal movimento Occupy Wall Street, la cui asse portante è costituita dalla tesi dell’indispensabilità della sovranità monetaria.
Se quindi il libretto di Rampini tornerà sicuramente a utile a chi voglia ragionare sui pregi del modello che – tra alti e bassi – ha segnato ed informato le relazioni sociali europee per un cinquantennio abbondante, non ci sentiamo di dire lo stesso, invece, a coloro i quali volessero trovarci dentro suggestioni ed idee per il patto sociale che verrà.
Re Giorgio - Pm Palermo contro Napolitano: «Immunità totale vale solo per i Re»
 


"Un'immunità assoluta - si legge nella memoria difensiva depositata alla Consulta dai pm di Palermo, nell'ambito del conflitto tra poteri che li vede opposti al Quirinale per le intercettazioni che coinvolgono il presidente Napolitano - potrebbe essere ipotizzata per il Presidente della Repubblica solo se, contraddicendo i principi dello Stato democratico-costituzionale, gli si riconoscesse una totale irresponsabilità giuridica anche per i reati extrafunzionali. Una simile irresponsabilità finirebbe invece per coincidere con la qualifica di 'inviolabile', che caratterizza il Sovrano nelle monarchie ancorchè limitate: una inviolabilità che - tenuta distinta dalla inviolabilità garantita dallo Statuto e dalle leggi a tutti i cittadini - implicava la totale immunità dalla legge penale nonchè dal diritto privato quanto a particolari rapporti". Un attacco in piena regola, che si regge sulla legge. Una "vistosa serie di gravi conseguenze" potrebbe derivare da una "eventuale decisione di accoglimento" del ricorso del Quirinale, scrivono ancora i Pm, che ricordano come una volta accolto il ricorso del Capo dello Stato "i magistrati sarebbero indotti, nel dubbio, ad astenersi dal disporre intercettazioni a carico di tutti coloro che, ancorchè sottoposti ad indagine penale, potrebbero avere titolo, in ragione di attuali o pregressi rapporti o funzioni precedentemente svolte, a comunicare direttamente con il presidente della Repubblica".
Presidente Monti, Lei viola costantemente l'art 53 della Costituzione <<tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva>>. Ebbene il suo governo ha colpito duramente i più deboli e indifesi lasciando intatti gli indegni privilegi dei politici, che oggi si ripropongono come alfieri della riscossa . Vergogna! Faccia ricorso alla fiducia per ridurre gli emolumenti dei politici destinando il ricavato ai non abbienti , ai lavoratori e ai pensionati. Questa sarebbe giustizia sociale ( Ferdinando Imposimato)
Secondo Marchionne, sono troppo liberiste le politiche dell'UE nel settore automobilistico. Lo vada a dire a tutti gli operai che ha licenziato. Che indecente!
L’ennesima costosissima nomina di Lombardo

Patrizia Maltese - L’arroganza del potere fine a se stesso non conosce limiti né vergogna.
Proprio mentre in tutta Italia scoppiano gli scandali per le spese pazze di certi politici e anche in Sicilia la magistratura indaga sull’uso dei soldi pubblici, Raffaele Lombardo si è fatto l’ennesima nomina clientelare.
Malgrado la regione abbia ben 1.600 dirig...
enti (e a voler cercare uno adeguato si sarebbe potuto trovare), il “governatore” a poche settimane dal voto ha chiamato un esterno a dirigere il Consorzio autostrade siciliane (Cas) applicandogli il contratto di dirigente generale: il nuovo direttore è l’ingegner Maurizio Trainiti e guadagnerà in cinque anni fra 700.000 euro e un milione, mentre se fosse stato scelto un interno sarebbe stato a costo zero.
Lombardo ha deliberato personalmente la nomina nelle settimane scorse, qualche giorno dopo aver tenuto per sé la delega alle Infrastrutture ritirata all’assessore Andrea Vecchio.
In base a quanto ricostruito dall’agenzia Ansa, la cosa sarebbe anche più grave di come si presenta, dal momento che nell’agosto del 2011 la giunta regionale aveva approvato una delibera per il contenimento della spesa nella quale si stabiliva per i dirigenti di istituti, aziende, consorzi sottoposti a tutela e vigilanza dell’amministrazione regionale una retribuzione pari a quella “minima onnicompresiva corrisposta ai dirigenti generali della Regione ridotta del 30%”: il contratto proposto a Trainiti (che aveva accettato con riserva) quindi prevedeva un compenso di 100 mila euro all’anno per tre anni. Compenso contestato dal nuovo direttore sui cui rilievi – respingendoli – il dirigente del dipartimento Infrastrutture della Regione si era espresso con una nota trasmessa al commissario del Cas, Anna Rosa Corsello, indicata come “fedelissima” di Raffaele Lombardo.
La Corsello, neanche a dirlo, ha invece accolto i rilievi di Trainiti e la giunta regionale ha fatto proprie le motivazioni del commissario, secondo la quale una delibera non può modificare quanto previsto dalla legge regionale 10 del 2000 e le disposizioni del contratto di lavoro.

mercoledì 10 ottobre 2012

L'unica persona che mi abbia davvero insegnato qualcosa, un vecchio che si chiamava Darrell, diceva sempre che ci sono tre tipi di uomini: quelli che vivono davanti al mare, quelli che si spingono dentro il mare, e quelli che dal mare riescono a tornare, vivi. E diceva: vedrai la sorpresa quando scoprirai quali sono i più felici.
dal libro "Oceano mare" di Alessandro Baricco

venerdì 5 ottobre 2012

Beh, io non vi lascerò tranquilli. Io voglio che voi vi incazziate. Non voglio che protestiate, non voglio che vi ribelliate, non voglio che scriviate al vostro senatore, perché non saprei cosa dirvi di scrivere: io non so cosa fare per combattere la crisi e l'inflazione e i russi e la violenza per le strade. Io so soltanto che prima dovete incazzarvi. Dovete dire: "Sono un essere umano, porca put...
tana! La mia vita ha un valore!" Quindi io voglio che ora voi vi alziate. Voglio che tutti voi vi alziate dalle vostre sedie. Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra e l'apriate e vi affacciate tutti ed urliate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!". Voglio che vi alziate in questo istante. Alzatevi, andate alla finestra, apritela, mettete fuori la testa e urlate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete incazzare. Dovete dire: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Allora penseremo a cosa fare per combattere la crisi, l'inflazione e la crisi energetica, ma Cristo alzatevi dalle vostre sedie, andate alla finestra, mettete fuori la testa e ditelo, gridatelo: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" (da Quinto potere, film statunitense del 1976 diretto da Sidney Lumet.)

lunedì 1 ottobre 2012




Quando passi un momento difficile
nessuno dico ti puo' aiutare
su di te devi solo contare
prendi cio' che hai di più profondo
metti tutto su un piatto d'argento
proteggilo dalla luce del giorno
curalo dagli il meglio del meglio
che tu puoi sfiorare l'eterno
e sconfiggere anche l'inferno

Fagli mangiare antipasti di mare
dimenticati di farlo soffrire
ed esponi i tuoi occhi al sole
alla luce che si nutre di sale

Fai che sia
dillo al tuo
digli tutto
che parlare con te da un bel frutto
avrai tempo per capire i tuoi errori
quando avrai negli occhi colori
spighe di grano e un mazzo di fiori
Non nasconderti dietro paraventi
che crolleranno ai primi deboli venti
scrollati di ogni inutile cosa
non inchiodare il tuo tempo all'attesa
non inchiodare mai il tuo tempo all'attesa

Fai che sia
che non sia mai una resa
dammi retta
fai che sia sempre accesa
perché la tua vita è meravigliosa
anche se a volte sembra una spirale di spine
una spada che attraversa il confine
perché la tua vita è meravigliosa
e da ogni lacrima che avrai ricevuto
nascerà un giorno una rosa

Quando a volte annusi la morte
non abbandonarti al pianto alla sorte
e se proprio ci tieni
dacci dentro
come un gabbiano vola sopra ogni campo
purificati di ogni indecenza
ama il tuo corpo prendi pazienza
che il cammino non ti sia più di scoglio
il tuo rifugio sarà un nido di giglio
tu sarai madre padre e anche il figlio

Tutti vedranno il tuo albero maestro
il tuo coraggio il tuo animo giusto
Tu sei celeste
più celeste del cielo
in te credo in te solo confido
una stella che va come un treno
perché più alto è il tuo amore infinito
più luce avrà il tuo splendido viso
e d'incanto sarà paradiso
e d'incanto sara' paradiso

Fai che sia
che non sia mai una resa
dammi retta
fai che sia sempre accesa
perché la tua vita è meravigliosa
anche se a volte sembra una spirale di spine
una spada che attraversa il confine
perché la tua vita è meravigliosa
da ogni lacrima che avrai ricevuto
nascerà un giorno una rosa
Una musica che rapisce...