domenica 30 settembre 2012


Sognare è il mezzo che l'anima ha perché non le fugga mai ciò che fuggirebbe se smettessimo di sognare che è realtà ciò che non esiste. Muore solo un amore che ha smesso di essere sognato fatto materia e che si cerca sulla terra. (Non respingere i sogni - Pedro Salinas)
Un meraviglioso amore...( mi sono commossa!!)

Vivi sempre con la consapevolezza di non essere inferiore a nessuno, ma anche con l'umiltà di non essere superiore a nessuno!!!

sabato 29 settembre 2012


di Ferdinando Imposimato [09/09/2012]
Monti non ha avuto il coraggio di emanare un decreto legge per eliminare gli ingiusti privilegi dei politici chiedendo il voto di fiducia al Parlamento.
A Monti seguirà un altro Monti, probabilmente ancora più schierato a favore dei privilegi delle classi egemoni dell'economia e della finanza, con un Passera che annuncia il rilancio delle grande infrastrutture, tra cui lo sciagurato aeroporto di Viterbo, causa principale di corruzione e di sfruttamento dei più deboli, con enormi spese per la collettività.
La crisi italiana ed europea
di Ferdinando Imposimato [09/09/2012]

E' questo il periodo più buio della storia d'Italia, con una classe politica corrotta e incapace di governare e una giustizia che non riesce a colpire i responsabili delle stragi e dei fenomeni degenerativi criminali più pericolosi che riguardano Cosa Nostra, la corruzione diffusa, l'evasione fiscale, l'aggressione all'ambiente e al territorio e la distruzione del patrimonio paesaggistico e artistico culturale. Intanto la giustizia sociale, voluta dalla Costituzione, ha subito un gravissimo vulnus dalla riforma delle pensioni, che ha consentito il risparmio di 300 miliardi di euro. Con lavoratori e pensionati si è agito in maniera drastica, mentre non si è fatto nulla di concreto per ridurre gli enormi privilegi del ceto politico, che invece sono cresciuti a dismisura. C'è una contraddizione palese e intollerabile tra le promesse di Monti al momento del suo insediamento, quando indicò come priorità del governo il rigore, lo sviluppo e l'equità sociale, e la condotta concreta tenuta dall'esecutivo. Sul rigore, Monti ha dimostrato una durissima attenzione solo verso i lavoratori, gli operai e i pensionati e una resa totale verso i più abbienti, con l'evasione che si allarga a scapito dello sviluppo e dell'equità. Quanto alla giustizia sociale, essa ha subito ulteriori attacchi con aumenti dei costi dei beni primari e della benzina che colpiscono soprattutto i titolari di redditi più bassi.

Monti ha fatto ricorso al voto di fiducia del Parlamento in molti casi che non erano così importanti ed ha ottenuto sempre la fiducia perchè i politici sono stati costretti a votare la fiducia per non andare a casa, ma non ha avuto il coraggio di emanare un decreto legge per eliminare gli ingiusti privilegi dei politici chiedendo il voto di fiducia al Parlamento, così il decreto entrerebbe subito in vigore. In tal modo si scoprirebbe chi vuole mantenere i privilegi e chi eliminarli. Egli dovrebbe essere intransigente con i forti e i prepotenti e tollerante verso i più deboli.

Monti ha ignorato le istanze provenienti dalla società civile e il consenso ottenuto dal referendum promosso dall'Unione Popolare contro la diaria dei parlamentari più pagati del mondo, in una delle situazioni più tragiche per il Paese. Non importa che l'iniziativa sia di dubbia costituzionalità, in quanto non è possibile indire un referendum l'anno prima delle elezioni legislative. L'adesione ottenuta di circa un milione di voti è l'ennesimo segnale del clima ostile manifestato da settori molto estesi della società contro il sistema politico e i politici. Il previsto taglio del 20% dei parlamentari è andato a farsi benedire, e questo a causa della volontà dei parlamentari di ogni parte politica di ridurre il rischio di una propria mancata rielezione. Né si può ignorare che è desolante lo spettacolo di un'Italia che è sempre più divorata dalla mafia e di una pubblica opinione che considera normale la trattativa con i poteri criminali di stampo mafioso. L'impunità sui grandi delitti di stragi, l'alleanza tra Cosa Nostra e settori ampi dello Stato e il riemergere di quei politici che quelle stragi vollero per fini politici di conquista del potere ci pongono sempre più a livello delle narco democrazie in stile sudamericano. Purtroppo bisogna riconoscere che ci siamo abituati a convivere con Cosa Nostra e ad accettare in Parlamento personaggi che rappresentano gli interessi delle cosche che detengono e controllano ampi poteri dell'economia e del sistema politico.

La situazione interna è anche più drammatica del passato. Il Governo Monti non solo non è riuscito a ridurre di un centesimo i privilegi della classe politica di Governo che vara le riforme contro i più deboli ma mantiene e moltiplica tutte le sue retribuzioni e indennità. Esso non ha neppure varato come promesso una legge elettorale che riconosca il voto di preferenza ai cittadini. Le prossime elezioni politiche, con la legge elettorale più vergognosa che abbiamo mai avuto, appaiono già segnate da un destino infausto per coloro che sognavano un rinnovamento del ceto politico. Sulla base dei sondaggi più recenti il PD assieme a SEL e UDC possono ottenere attorno al 35% dei voti. Mentre un'intesa del PDL con la Lega raggiungerebbe a stento il 25%. Il PDL e lo stesso PD, d'altronde, faticano a immaginare alternative future che li vedano antagonisti, essendosi abituati al consociativismo più intenso e irriducibile a scapito della democrazia dell'alternanza, essenza della libertà. L'IDV e SEL si aggirano attorno al 6% ciascuno. Intanto il movimento 5 stelle, nonostante le amenità propalate da Grillo, è stimato al di sopra del 20%, poco al di sopra del PDL e poco al di sotto del PD. Chiunque dovesse vincere, tra gli attuali competitori di centro destra o centro sinistra, troverà l'agenda già scritta. Qualunque maggioranza scaturisca dall'attuale sistema di partiti, si orienterà verso programmi che saranno la continuazione di quelli seguiti fino ad oggi. A Monti seguirà un altro Monti, probabilmente ancora più schierato a favore dei privilegi delle classi egemoni dell'economia e della finanza, con un Passera che annuncia il rilancio delle grande infrastrutture, tra cui lo sciagurato aeroporto di Viterbo, causa principale di corruzione e di sfruttamento dei più deboli, con enormi spese per la collettività.

Lo scenario che si prefigura è desolante: con Pd, Sel, Udc e Pdl che insieme non superano il 55 % dei potenziali elettori. Mentre l'opposizione verrà gestita da un improbabile Grillo con il suo movimento cinque stelle che tende ad isolare l'Italia e a ignorare il progetto di una Europa unita che realizzi un'area mediterranea in grado di competere in posizioni di parità con il gigante americano e con il governo di Berlino per salvaguardare la pace.


Intanto, mentre Monti e Merkel fingono di rassicurarci vedendo un po' di luce in fondo al tunnel, le banche USA e i grandi gruppi dell'industria mondiale non condividono le stesse speranze e si preparano al peggio. L'ipotesi che mettono in conto è quella di un potenziale collasso dell'intera unione monetaria europea. In prima fila ci sono i colossi americani del calibro di Goldman Sachs e Bank of America. Inoltre cresce il numero dei gruppi internazionali che decidono di ritirare la propria liquidità dalla zona euro.

E vediamo allontanarsi il sogno di un'Europa federale che ci liberi dalla tutela degli Stati Uniti che, dopo avere promosso e gestito la strategia delle stragi nel nostro Paese, ci hanno coinvolto in due guerre devastanti, mentre vediamo riemergere l'Europa degli stati nazionalisti che ci hanno trascinato in due guerre mondiali. Si allontana la prospettiva di un'Europa che venne disegnata da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, ma anche da Sandro Pertini. Che invocava la caduta delle barriere nazionalistiche che ancora oggi riemergono con una Germania sempre più egemone e prevaricatrice. Il nazionalismo- disse Pertini- è stato il padre naturale del fascismo e del nazismo. E vi è ancora parecchio nazionalismo in Europa, non nascondiamocelo. L'Europa dovrebbe diventare una grande nazione federale composta di Stati autonomi. E non dobbiamo dimenticare che le grandi guerre hanno avuto origine in Europa. La cosa più grave è che l'America è riuscita a installare in Italia una serie di basi missilistiche per avere domani chi li sorregge se dovesse esplodere un conflitto>>.


Oggi la situazione è peggiorata: siamo i più esposti al rischio della distruzione totale. L'Italia sarebbe il Paese più colpito dai missili iraniani se dovesse essere scatenata dall'America una ennesima guerra preventiva alla quale ancora oggi gli americani e i neoconservatori pensano per distruggere Ahmadinejad. Né i governi di centro sinistra né quelli di centrodestra sono riusciti a rispettare la volontà delle popolazioni locali nell'eliminazione delle basi atomiche. E questo pericolo aumenta sempre di più con la minaccia della vittoria di un Mitt Romney, mormone, che si vale di un vice presidente, Paul Ryan, ancora più schierato a destra contro lo Stato sociale, deciso a distruggere la riforma sanitaria varata da Obama. E naturalmente perché vi sia un'Europa veramente Unita, deve esserci un Parlamento dotato di poteri effettivi, legislativi e di controllo, che si impongano a tutti, diventino legge per tutti i paesi. Ma perché il Parlamento sia un vero Parlamento, bisogna che abbia di fronte a sé un vero governo, che prenda le sue decisioni a maggioranza.

Quello che abbiamo adesso alla Comunità europea è uno pseudogoverno perché le decisioni più importanti vengono prese dalla Banca Centrale Europea nell'interesse dei banchieri e finanzieri, e perché basti che l'Inghilterra dica di no alle decisioni dell'Europa perché ogni scelta è bloccata.

Ferdinando Imposimato


domenica 23 settembre 2012

Slideshow Slideshow Carla Hamel

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sabato 22 settembre 2012


La Corte dei Conti ha addirittura tracciato la strada sulla quale agire, che e' molto semplice: approvare la convenzione europea di Strasburgo per la lotta alla corruzione e l'evasione fiscale. Bisogna introdurre quei reati che la coscienza...
civile vuole siano puniti, come la corruzione privata con denaro pubblico e privato, il traffico di influenza e tutti quei comportamenti corruttivi come le consulenze false che oggi sfuggono ad ogni controllo.
La Corte dei Conti ha detto, un mese fa, che in Italia esistono 60 miliardi di euro di corruzione dentro la spesa pubblica, tra acquisiti di beni e servizi, fondi erogati a pioggia e tante piccole “IRI” locali. Una tassa occulta a carico de...
i pensionati, lavoratori, famiglie, pastori, pescatori e agricoltori. Cosi' come mancano all'appello per l'evasione ben 120 miliardi di entrate. La Corte dei Conti ha addirittura tracciato la strada sulla quale agire, che e' molto semplice: approvare la convenzione europea di Strasburgo per la lotta alla corruzione e l'evasione fiscale. Bisogna introdurre quei reati che la coscienza civile vuole siano puniti, come la corruzione privata con denaro pubblico e privato, il traffico di influenza e tutti quei comportamenti corruttivi come le consulenze false che oggi sfuggono ad ogni controllo.
Si recupererebbero trecento miliardi di euro. E invece il Pd tace e finge di criticare, in uno stucchevole gioco delle parti, la legge del ministro Paola Severino, che e' acqua calda e non serve assolutamente a nulla. Mentre sul tema cruciale del lavoro e delle pensioni il Partito Democratico e' incerto, privo di iniziative. E vi e' stato un distacco dal problema del lavoro precario, con un arretramento dei diritti dei lavoratori. Come sul terreno del salario minimo garantito, misura cui finalmente, nell'aprile 2012, la Commissione dell'Unione Europea presieduta dall'ungherese Laszlo Andor ha chiesto di uniformarsi, rivolto ai ministri sociali di tutti i Paesi dell'UE. Andor ha affermato che «il salario minimo e' un bene per combattere la poverta'», ed io aggiungo «per garantire la dignita' del lavoro e uscire dalla crisi». Ferdinando Imposimato [04/05/2012]

Ricorda, se hai bisogno di una mano, la troverai alla fine del tuo braccio e mentre diventi più grande, ricorda che hai un'altra mano: la prima serve ad aiutare te stesso, la seconda serve ad aiutare gli altri.

(Audrey Hepburn)
Di fronte all'ennesimo scandalo alla regione Lazio e al saccheggio del denaro pubblico da parte di maggioranza e opposizione, è imbarazzante e preoccupante il silenzio del Capo dello Stato, del Presidente Monti e dei PD. Non sarebbe il caso di ratificare la convenzione di Strasburgo, Presidente Monti?

Ratificare la convenzione europea di Strasburgo per la lotta alla corruzione e l'evasione fiscale. Bisogna introdurre quei reati che la coscienza civile vuole siano puniti, come la corruzione privata con denaro pubblico e privato, il traffico di influenza e tutti quei comportamenti corruttivi come le consulenze false che oggi sfuggono ad ogni controllo. Si recupererebbero trecento miliardi di euro. La legge del ministro Paola Severino e' acqua calda e non serve assolutamente...
a nulla.

La Convenzione è uno strumento ambizioso teso a coordinare la penalizzazione di un gran numero di pratiche corrotte. Prevede inoltre ulteriori misure nel campo del diritto penale e una migliore cooperazione internazionale per perseguire i reati di corruzione.

La convenzione di Strasburgo è stata firmata per propaganda ma non ratificata nè dai governi di centro sinistra nè dai governi di centro destra. La ratifica della convenzione di Strasburgo è il primo obiettivo di Italia Virtuosa assieme alla lotta agli ingiusti privilegi dei politici, che sono la causa principale della crisi dell'Italia.
 



martedì 18 settembre 2012

LOMBARDO, IL FIGLIO IN POLITICA
Anche la Sicilia avrà il suo «trota»
Raffaele Lombardo candida il figlio Toti
Toti Lombardo, studente di 23 anni, candidato alla regionali dopo l'apparente uscita di scena del padre indagato per mafiaMILANO – «Liberi di crederci» ma anche la Sicilia avrà il suo «trota». Dopo l’apparente uscita di scena del governatore Raffaele Lombardo ora è il turno del figlio. Toti, studente universitario di 23 anni, scende in campo in vista delle prossime elezioni regionali con la lista dell'Mpa che sostiene il candidato presidente Gianfranco Micciché. Lo slogan che ha scelto è appunto «liberi di crederci».
FAMIGLIA IN POLITICA - E così la saga dei Lombardo in politica continua. Alla scorsa tornata elettorale il governatore siciliano fece candidare il fratello Angelo contemporaneamente alle elezioni per la Camera dei Deputati e a quelle per la Regione Siciliana. E, manco a dirlo, con quel cognome pesante Lombardo, Angelo, venne eletto a Roma e Palermo, optando poi per il parlamento nazionale che a differenza di quello regionale concede come benefit anche l’immuinità. Non si sa mai! E in effetti quando nella primavera del 2010 i due fratelli Lombardo rischiarono l’arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa Angelo era paradossalmente più al sicuro del fratello maggiore e dante causa Raffaele.
INDAGINI PER MAFIA -Il rischio manette sembra ormai definitivamente passato, ma non quello del processo per mafia che i due fratelli Lombardo dovranno affrontare dopo che il Gip di Catania ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura imponendo l’imputazione coatta. Ma anche se azzoppato Raffaele Lombardo è ancora nel pieno delle forze (politiche) ed anzi molti lo considerano il vero burattinaio delle imminenti elezioni regionali del 28 ottobre prossimo giocando, come nel suo stile, su più tavoli. Anche se ufficialmente appoggia Miccichè i suoi baffetti fanno capolino anche dietro la candidatura di Rosario Crocetta, l'ex sindaco di Gela ed esponente del Pd, partito con il quale negli ultimi anni Lombardo ha governatore la Regione Siciliana dopo aver abbandonato la maggioranza di centro-destra che lo aveva eletto alla Regione. Pare che qualche suo uomo sia infiltrato anche nelle liste che sostengono il candidato del Pdl Nello Musumeci. E in ogni caso le truppe dell'ex governatore sono ancora in grado di determinare l'esito delle prossime elezioni.
MAI CANDIDATO -Ma Lombardo non si accontenta di manovrare dietro le quinte e dunque mette in pista il figlio, studente di giurisprudenza a Roma. Eppure appena qualche mese fa aveva negato categoricamente questa possibilità «È una sciocchezza» rispose a chi gli chiedeva esplicitamente dell'imminente candidatura del figlio. «Non è nei progetti miei, ma soprattutto - spiegò - non è nei progetti di mio figlio, lo dicono solo per fare spaventare i candidati delle nostre liste». Ma evidentemente ha cambiato idea mentre tra i candidati nelle liste dell'ex governatore serpeggia lo spauracchio di restare al palo dovendo contare su un seggio in meno per fare posto al «trota» siciliano.
FIGLIO-EREDE - Non potendo scendere in campo né lui né il fratello ecco dunque venir fuori il figlio Toti, che ha già maturato la sua esperienza elettorale in ambito universitario. Tra i colleghi e coetanei è molto apprezzato per intelligenza, capacità di fare squadra e sicuramente non ha una personalità paragonabile a quella del «trota» Renzo Bossi. Piuttosto sembra un degno erede del padre, capace di prenderne il testimone e gestire il vasto patrimonio di consensi elettorali: con l’occhio sveglio e persino una smaccata somiglianza. Insomma non si tratta di storie di «trota» quanto piuttosto di trame da Vicerè di Sicilia che non mollano mai il potere, anche quando dicono di farlo.
Alfio Sciaccaasciacca@corriere.it18 settembre 2012 | 24:03


lunedì 17 settembre 2012




di Ferdinando Imposimato [09/09/2012]
Monti non ha avuto il coraggio di emanare un decreto legge per eliminare gli ingiusti privilegi dei politici chiedendo il voto di fiducia al Parlamento.
A Monti seguirà un altro Monti, probabilmente ancora più schierato a favore dei privilegi delle classi egemoni dell'economia e della finanza, con un Passera che annuncia il rilancio delle grande infrastrutture, tra cui lo sciagurato aeroporto di Viterbo, causa principale di corruzione e di sfruttamento dei più deboli, con enormi spese per la collettività.
La crisi italiana ed europea
di Ferdinando Imposimato [09/09/2012]

E' questo il periodo più buio della storia d'Italia, con una classe politica corrotta e incapace di governare e una giustizia che non riesce a colpire i responsabili delle stragi e dei fenomeni degenerativi criminali più pericolosi che riguardano Cosa Nostra, la corruzione diffusa, l'evasione fiscale, l'aggressione all'ambiente e al territorio e la distruzione del patrimonio paesaggistico e artistico culturale. Intanto la giustizia sociale, voluta dalla Costituzione, ha subito un gravissimo vulnus dalla riforma delle pensioni, che ha consentito il risparmio di 300 miliardi di euro. Con lavoratori e pensionati si è agito in maniera drastica, mentre non si è fatto nulla di concreto per ridurre gli enormi privilegi del ceto politico, che invece sono cresciuti a dismisura. C'è una contraddizione palese e intollerabile tra le promesse di Monti al momento del suo insediamento, quando indicò come priorità del governo il rigore, lo sviluppo e l'equità sociale, e la condotta concreta tenuta dall'esecutivo. Sul rigore, Monti ha dimostrato una durissima attenzione solo verso i lavoratori, gli operai e i pensionati e una resa totale verso i più abbienti, con l'evasione che si allarga a scapito dello sviluppo e dell'equità. Quanto alla giustizia sociale, essa ha subito ulteriori attacchi con aumenti dei costi dei beni primari e della benzina che colpiscono soprattutto i titolari di redditi più bassi.

Monti ha fatto ricorso al voto di fiducia del Parlamento in molti casi che non erano così importanti ed ha ottenuto sempre la fiducia perchè i politici sono stati costretti a votare la fiducia per non andare a casa, ma non ha avuto il coraggio di emanare un decreto legge per eliminare gli ingiusti privilegi dei politici chiedendo il voto di fiducia al Parlamento, così il decreto entrerebbe subito in vigore. In tal modo si scoprirebbe chi vuole mantenere i privilegi e chi eliminarli. Egli dovrebbe essere intransigente con i forti e i prepotenti e tollerante verso i più deboli.

Monti ha ignorato le istanze provenienti dalla società civile e il consenso ottenuto dal referendum promosso dall'Unione Popolare contro la diaria dei parlamentari più pagati del mondo, in una delle situazioni più tragiche per il Paese. Non importa che l'iniziativa sia di dubbia costituzionalità, in quanto non è possibile indire un referendum l'anno prima delle elezioni legislative. L'adesione ottenuta di circa un milione di voti è l'ennesimo segnale del clima ostile manifestato da settori molto estesi della società contro il sistema politico e i politici. Il previsto taglio del 20% dei parlamentari è andato a farsi benedire, e questo a causa della volontà dei parlamentari di ogni parte politica di ridurre il rischio di una propria mancata rielezione. Né si può ignorare che è desolante lo spettacolo di un'Italia che è sempre più divorata dalla mafia e di una pubblica opinione che considera normale la trattativa con i poteri criminali di stampo mafioso. L'impunità sui grandi delitti di stragi, l'alleanza tra Cosa Nostra e settori ampi dello Stato e il riemergere di quei politici che quelle stragi vollero per fini politici di conquista del potere ci pongono sempre più a livello delle narco democrazie in stile sudamericano. Purtroppo bisogna riconoscere che ci siamo abituati a convivere con Cosa Nostra e ad accettare in Parlamento personaggi che rappresentano gli interessi delle cosche che detengono e controllano ampi poteri dell'economia e del sistema politico.

La situazione interna è anche più drammatica del passato. Il Governo Monti non solo non è riuscito a ridurre di un centesimo i privilegi della classe politica di Governo che vara le riforme contro i più deboli ma mantiene e moltiplica tutte le sue retribuzioni e indennità. Esso non ha neppure varato come promesso una legge elettorale che riconosca il voto di preferenza ai cittadini. Le prossime elezioni politiche, con la legge elettorale più vergognosa che abbiamo mai avuto, appaiono già segnate da un destino infausto per coloro che sognavano un rinnovamento del ceto politico. Sulla base dei sondaggi più recenti il PD assieme a SEL e UDC possono ottenere attorno al 35% dei voti. Mentre un'intesa del PDL con la Lega raggiungerebbe a stento il 25%. Il PDL e lo stesso PD, d'altronde, faticano a immaginare alternative future che li vedano antagonisti, essendosi abituati al consociativismo più intenso e irriducibile a scapito della democrazia dell'alternanza, essenza della libertà. L'IDV e SEL si aggirano attorno al 6% ciascuno. Intanto il movimento 5 stelle, nonostante le amenità propalate da Grillo, è stimato al di sopra del 20%, poco al di sopra del PDL e poco al di sotto del PD. Chiunque dovesse vincere, tra gli attuali competitori di centro destra o centro sinistra, troverà l'agenda già scritta. Qualunque maggioranza scaturisca dall'attuale sistema di partiti, si orienterà verso programmi che saranno la continuazione di quelli seguiti fino ad oggi. A Monti seguirà un altro Monti, probabilmente ancora più schierato a favore dei privilegi delle classi egemoni dell'economia e della finanza, con un Passera che annuncia il rilancio delle grande infrastrutture, tra cui lo sciagurato aeroporto di Viterbo, causa principale di corruzione e di sfruttamento dei più deboli, con enormi spese per la collettività.

Lo scenario che si prefigura è desolante: con Pd, Sel, Udc e Pdl che insieme non superano il 55 % dei potenziali elettori. Mentre l'opposizione verrà gestita da un improbabile Grillo con il suo movimento cinque stelle che tende ad isolare l'Italia e a ignorare il progetto di una Europa unita che realizzi un'area mediterranea in grado di competere in posizioni di parità con il gigante americano e con il governo di Berlino per salvaguardare la pace.


Intanto, mentre Monti e Merkel fingono di rassicurarci vedendo un po' di luce in fondo al tunnel, le banche USA e i grandi gruppi dell'industria mondiale non condividono le stesse speranze e si preparano al peggio. L'ipotesi che mettono in conto è quella di un potenziale collasso dell'intera unione monetaria europea. In prima fila ci sono i colossi americani del calibro di Goldman Sachs e Bank of America. Inoltre cresce il numero dei gruppi internazionali che decidono di ritirare la propria liquidità dalla zona euro.

E vediamo allontanarsi il sogno di un'Europa federale che ci liberi dalla tutela degli Stati Uniti che, dopo avere promosso e gestito la strategia delle stragi nel nostro Paese, ci hanno coinvolto in due guerre devastanti, mentre vediamo riemergere l'Europa degli stati nazionalisti che ci hanno trascinato in due guerre mondiali. Si allontana la prospettiva di un'Europa che venne disegnata da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, ma anche da Sandro Pertini. Che invocava la caduta delle barriere nazionalistiche che ancora oggi riemergono con una Germania sempre più egemone e prevaricatrice. Il nazionalismo- disse Pertini- è stato il padre naturale del fascismo e del nazismo. E vi è ancora parecchio nazionalismo in Europa, non nascondiamocelo. L'Europa dovrebbe diventare una grande nazione federale composta di Stati autonomi. E non dobbiamo dimenticare che le grandi guerre hanno avuto origine in Europa. La cosa più grave è che l'America è riuscita a installare in Italia una serie di basi missilistiche per avere domani chi li sorregge se dovesse esplodere un conflitto>>.


Oggi la situazione è peggiorata: siamo i più esposti al rischio della distruzione totale. L'Italia sarebbe il Paese più colpito dai missili iraniani se dovesse essere scatenata dall'America una ennesima guerra preventiva alla quale ancora oggi gli americani e i neoconservatori pensano per distruggere Ahmadinejad. Né i governi di centro sinistra né quelli di centrodestra sono riusciti a rispettare la volontà delle popolazioni locali nell'eliminazione delle basi atomiche. E questo pericolo aumenta sempre di più con la minaccia della vittoria di un Mitt Romney, mormone, che si vale di un vice presidente, Paul Ryan, ancora più schierato a destra contro lo Stato sociale, deciso a distruggere la riforma sanitaria varata da Obama. E naturalmente perché vi sia un'Europa veramente Unita, deve esserci un Parlamento dotato di poteri effettivi, legislativi e di controllo, che si impongano a tutti, diventino legge per tutti i paesi. Ma perché il Parlamento sia un vero Parlamento, bisogna che abbia di fronte a sé un vero governo, che prenda le sue decisioni a maggioranza.

Quello che abbiamo adesso alla Comunità europea è uno pseudogoverno perché le decisioni più importanti vengono prese dalla Banca Centrale Europea nell'interesse dei banchieri e finanzieri, e perché basti che l'Inghilterra dica di no alle decisioni dell'Europa perché ogni scelta è bloccata.

Ferdinando Imposimato

 

giovedì 13 settembre 2012


Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso; all'inizio lo chiamavo "sano egoismo", ma oggi so che questo è "amore di sé".
(C.Chaplin)

venerdì 7 settembre 2012

"Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta.
Non smettete di pensare.
Siate voci fuori dal coro.
Siate il peso che inclina il piano.

...
Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma.

Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata.

Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai”

(Bertrand Russell)

martedì 4 settembre 2012

di Salvo Cataldo -
Critica aspramente il governo Lombardo “che non ha portato a termine neanche una riforma” e l’intera classe politica regionale (“assolutamente inadeguata”), proponendo per la Sicilia “un comitato di salute pubblica” perchè viceversa “questa terra non avrà speranza”. Francesco Musotto lascia la politica attiva e decide di togliersi diversi sassolini dalla scarpa. Il bersaglio preferito del tre volte presidente della Provincia di Palermo è il governatore dimissionario, che nel recente passato lo aveva accolto nell’Mpa: “Lombardo non ha mai voluto costruire un vero partito autonomista e mai lo farà“, dice. Critiche che si spingono ben oltre la semplice attività politica: “Non vuole bene a nessuno, se non al figlio… Il voler bene è un sentimento che non gli appartiene. Il suo futuro politico? Non so dove finirà, di certo questo riavvicinamento con Miccichè è molto strano e non escludo che in futuro possa voltare nuovamente le spalle a Gianfranco. Lui (Miccichè, ndr) crede veramente in questo progetto, ma Lombardo no”.
Musoto va via e sceglie di non partecipare più ad alcuna competizione elettorale in prima persona (“ma ho tanti amici ancora intorno a me”) “anche perchè tutto il sistema andrebbe ‘resettato’ con gente seria e che capisca di buona amministrazione”. Il ciclone Musoto non risparmia nessuno, neanche quella stessa Assemblea regionale che lo ha visto protagonista negli ultimi cinque anni: “La situazione è drammatica. Questi cinque anni sono stati una mediazione continua e la maggioranza, nonostante numeri schiaccianti, non è stata in grado di fare le cose che avrebbe dovuto e potuto fare”. E la nuova Ars, che vedrà la luce dopo le elezioni di fine ottobre? “Peggio. Non ci sarà una maggioranza stabile e si andrà avanti ancora con le solite mediazioni”.
Parole che fungono da preambolo per una visione del futuro della Sicilia non certo rosea. Musotto lo dice alla sua maniera, tra il serio e l’ironico, ma lo dice: “Siamo nel dramma più assoluto. La programmazione dei fondi europei è stata un fallimento, così come lo sono state le scelte sulla formazione professionale. Qui c’è bisogno di un comitato di salute pubblica che nomini cinque alti funzionari e dia loro il potere di governare. I responsabili di questa situazione? Tutti, inutile fare dei processi ai singoli. C’è un’intera mentalità clientelare da cambiare”. Nonostante tutto, qualcuno si salva: “Penso a una valida persona come Lino Leanza. Poteva rappresentare un’ottima candidatura alla presidenza della Regione, ma Lombardo non lo ha voluto. Lino è un uomo di grande esperienza”. Parole di stima anche per Elio Galvagno e Bruno Marziano, del Pd: “Gente con una ottima preparazione e un passato di efficienti amministratori”.
Un addio su cui ha influito anche la delusione per la mancata candidatura a sindaco alle recenti Comunali di Palermo, quando Musotto militava ancora nell’Mpa: “Certo, mi hanno messo da parte. Sapevo che Lombardo non avrebbe mai puntato su di me”. Ma cosa farà Francesco Musotto da grande? “Resterò a fare politica fra la gente, ma non mi candiderò più. Ringrazio l’Udc che mi ha accolto nell’ultimo periodo, ma è giunto il momento di lasciare. E’ stata una scelta sofferta, ma convinta. Non mi riconosco più in questa politica che afida a un esercito di consulenti esterni il governo della Regione. Troppi inutili sprechi. per chi voterò alle Regi0nali? Non ho ancora deciso – sorride -, attendo la presentazione delle liste”.
Intanto, l’ex eurodeputato fa le pulci agli attuali candidati alla Presidenza della Regione e tra le sue parole spunta una insospettabile simpatia per Claudio Fava: “Non va sottovalutato, credo che otterrà un buon risultato e porterà via molti voti al Pd – afferma -. La base del Partito democratico e i giovani voteranno per Fava, non per Crocetta. Il Pd? non supererà il 10%”. Poi tocca a Miccichè: “E’ un generoso, un passionale. Nel 2001 si schierò contro di me e fece votare Cammarata alle Comunali. E’ il mio rimorso più grande”. Nel ventaglio dei candidati anche Musumeci e il grillino Cancelleri: “Nello è una forza della natura e Catania prenderà il 40%. E’ capace di fare 18 comizi al giorno, nel 2006 votai per lui. Ha un solo difetto, è catanese”. Poca fiducia, invece, nel candidato di Beppe Grillo e del Movimento Cinque Stelle, che Musotto liquida con una battuta: “La Sicilia è troppo seria per votare i grillini”.
Da un vecchio leone che lascia la politica attiva a un altro big come Leoluca Orlando, che invece è in piena bagarre: “Se non ci fosse lui al Comune di Palermo la situazione scoppierebbe. Orlando è l’unico che può reggere queste pressioni e che può farsi sentire a Roma“.



domenica 2 settembre 2012


Quando la Costituzione afferma che i partiti concorrono con metodo democratico alla politica nazionale, fa riferimento a strutture effettivamente democratiche al loro interno, tali da consentire a tutti gli associati un'uguale partecipazione all'attivita' di partito. Solo cosi' si potra' evitare che i soldi della corruzione e della delinquenza organizzata minaccino la vita dei partiti e la stessa democrazia parlamentare. E sara' possibile riconciliare il Paese con la politica.

sabato 1 settembre 2012

Amo il rumore del mare...( Oggi giornata bellissima a Isola Bella, mi sono divertita tantissimo!!!!!)