lunedì 29 dicembre 2014


“È la vita.
A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche.
A volte credi d'aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede.
E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai.”

lunedì 15 dicembre 2014

Dedicata ai padri a cui è stato sottratto un figlio
di Nòan Prawdy
"- Verrò a trovarti –
Verrò a trovarti quando viene sera,
quando il tramonto tacita gli inganni;
inizierò da questa primavera
nel vivo del più vivo dei miei affanni!

Verrò a trovarti per prendere un sorriso,
per stringerci la mano nella mano,
per respirare un po’ di Paradiso
e per illudermi che non sei lontano.
Verrò per chiedere qualcosa che ho perduto,
gli avanzi di una cena consumata,
per sussurrarti che non ho saputo
trovare per noi due una dolce fata.
Verrò a trovarti per non sentirmi ucciso,
per dirti a giorni sparsi che ci sono,
attendendo paziente il tuo sorriso
ogni volta che ti offro un nuovo dono.
Ti attenderò sul ciglio della strada;
la nostra casa, ormai, non è più mia,
e seguiremo insieme, ovunque vada
quella deserta e solitaria via.
Verrò a fissare il tempo in pochi istanti
da travestire di vaga eternità,
da mescere coi sogni e coi rimpianti
di un vago anelito di paternità.
Verrà l’estate, con il suo bagliore
che a tutti mostrerà spento il mio viso,
le mie amarezze al colmo del dolore
che a te nasconderò sotto un sorriso.
Ti porterò giù al mare, sotto il sole,
a giocare con le alghe e coi granchietti,
mentre ti spiegherò nuove parole
perché tu esprima meglio i tuoi concetti.
Verrà l’autunno con la sua foschia,
ti chiamerò dentro la nebbia, invano,
nessuno ascolterà la voce mia,
nessuno verrà a darmi la tua mano.
E nella pioggia sentirò un conforto
se penserò che Dio pianga con me,
nel Suo rimorso d’avermi reso il torto
di viver la mia vita senza te.
Verrà l’inverno coi suoi giorni brevi,
e mi proteggerà la lunga sera;
nel buio non vedrai i miei occhi grevi
fino a che non ritorni Primavera.
Verrò a trovarti quando muore il giorno,
al buio, per eludere i viandanti,
per non avere troppa gente intorno
che si accorga di noi, umili erranti…
Verrò a trovarti sperando nella luna
che ci rischiari le buie passeggiate
vicini al mare, pregando la fortuna
che porti oblìo alle ombre passate.
Verrò nella penombra della sera
che allevia il supplizio della gogna,
verrò col cuore di chi invano spera
di celare ai viandanti la vergogna!
E se la neve imbiancherà l’inverno,
già più lontano ti terrà da me,
e attenderò nel gelo del mio inferno
ch’essa si sciolga per ritornare a te!
Verrò a trovarti quando infuria il vento,
quando la pioggia si confonde al pianto,
verrò fingendo di essere contento
e rideremo insieme tanto… tanto…!
I giorni senza tempo passeranno
e ti vedrò cambiare insieme a me;
per me sempre sarai figlio di un anno,
la tua memoria… sarò io per te.


mercoledì 26 novembre 2014

Parole in gioco

giugno 17, 2014

Una maestra, dopo aver consegnato le schede di valutazione ai genitori, scrive…

Filed under: Cibercultura,Formazione — paroleingioco @ 4:06 pm
maestra
Una maestra, dopo aver consegnato le schede di valutazione ai genitori, scrive queste riflessioni sul voto nella sua bacheca:
“Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza.”
Il “maestro” Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: “Ha fatto quel che può, quel che non può non fa”.

martedì 28 ottobre 2014

Manifestazione Nazionale e sit-in ogni Tribunale d'Italia ! per la Bigenitorialità !
La legge 54/2006 è costantemente elusa dai giudici in Italia !
Stiamo pensando di fare UNICO Ricorso a Strasburgo per la Bigenitorialità visto che il nostro Governo non fa applicare la legge 54/2006 ! Così sarà costretto a pagare incenti somme ai genitori per i danni materiali e morali una volta riconosciuti dall'Istituto Europeo !
UNICO ricorso, unico avvocato !
UNISCITI A NOI !!!
... e saremo sempre là ad attendere l'uguaglianza e la parità dei diritti uomo e donna ! ahahah
...... finchè morte non ci separi ! ahahah
ogni 15 ogni 2 mesi !!! per 6 manifestazioni all'anno !

sabato 18 ottobre 2014

Con il crescere del numero dei divorzi che coinvolgono i bambini, è emerso uno schema di comportamento anomalo che ha suscitato scarsa attenzione. Il presente studio descrive la Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio. Vengono dati degli specifici criteri nosologici con numerosi esempi clinici. Data la mancanza di dati scientifici disponibili sul disturbo, è necessario approfondire i problemi della classificazione, dell’eziologia, della cura e della prevenzione.
Indice
Introduzione
Definizione
Modello 1a: L'alienazione dei figli
Modello 1b: Coinvolgere altri in azioni dolose
Modello 1c: Eccesso di azioni legali
Modello 2a: Proibizione di visite regolari
Modello 2b: Libere conversazioni telefoniche con il padre
Modello 2c: Impedimento della partecipazione alle attività extracurricolari
Modello 3a: Menzogne malevole ai figli
Modello 3b: Menzogne malevole agli altri
Modello 3c: Violazioni della legge per danneggiare il marito
Modello 4: Comportamento non dovuto ad altro disturbo
Discussione
Bibliografia
Introduzione
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Un divorziato ottiene l’affido dei figli e l’ex-moglie gli brucia la casa. Una donna che era in guerra col marito per l’affido, compra ai figli un gatto pur essendo a conoscenza che il marito è allergico a questi animali. Una madre obbliga i figli a dormire in macchina per “dimostrare” che il loro padre li ha portati alla bancarotta. Queste azioni illustrano uno schema di comportamento anomalo che si è manifestato sempre più frequentemente con l’aumento del numero dei divorzi di genitori con figli.
Oggi metà dei matrimoni finiscono col divorzio (Beal e Hochman, 1991). Anche il numero dei bambini coinvolti nel divorzio è fortemente aumentato (vedi per es. Hetherinton e Arastah, 1988). La maggior parte di questi casi viene “risolta” dal punto di vista legale, ma la battaglia continua fuori dal tribunale.
I media si sono notevolmente impegnati al fine di aumentare la consapevolezza del pubblico sul problema dei padri divorziati che non provvedono al pagamento dell’assegno di mantenimento fissato dal tribunale. Hodges (1991) ha osservato che a tre anni dal divorzio solo il 20% dei padri divorziati provvede al pagamento dell’assegno di mantenimento. L’indagine sul conseguente peggioramento delle condizioni economiche delle donne (vedi per es. Hernandez,1988; Laosa, 1988) ha contribuito all’approvazione recente di leggi per affrontare il problema dei padri inadempienti.
Mentre i media giustamente descrivono le difficoltà causate alle donne e ai bambini dal fenomeno dei padri inadempienti, non si parla ancora della guerra ingaggiata da un gruppo distinto di madri contro padri che pagano regolarmente l’assegno e rispettano la legge. Tutti i giorni avvocati e terapisti ascoltano narrazioni simili a racconti dell’orrore in cui vengono attribuiti a padri innocenti comportamenti perversi. Purtroppo non vi sono dati scientifici sull’argomento. Anche la letteratura clinica ha ignorato il problema.
Si può trovare un’eccezione famosa negli scritti di Gardner(1987,1989) che ha descritto in modo eccellente la Sindrome da alienazione parentale che si manifesta con una serie di manovre attuate con successo dal genitore affidatario per alienare il figlio dal genitore non residente. Dopo essere stato sottoposto ad un efficace condizionamento, il bambino è “dominato dall’idea di denigrare e disapprovare uno dei genitori in modo ingiustificato e/o esagerato” (Gardner, 1989 pag.226). Nei casi tipici di Sindrome da alienazione parentale la madre e il figlio mettono in atto una serie di azioni anomale contro il padre. Gardner considera il concetto di “lavaggio del cervello” troppo limitato (Gardner,1989) per comprendere la manipolazione psicologica che il bambino subisce quando lo si spinge all’ostilità nei confronti del padre non residente.
Mentre le pionieristiche descrizioni di Gardner della PAS danno un importante contributo alla nostra comprensione delle ostilità presenti nei casi di divorzio che coinvolgono i figli, il presente studio riguarda un’anomalia più globale. Come già sottolineato negli esempi dati all’inizio di questo lavoro, nel corso delle cause di divorzio si verificano nei confronti dei mariti attacchi gravi che vanno al di là della semplice manipolazione dei figli. Inoltre queste azioni rivelano l’intenzionalità da parte di alcune madri di violare la legge della comunità. Infine, vi sono alcune madri che hanno costantemente comportamenti malevoli allo scopo di alienare i figli dal padre anche se non riescono a raggiungere il loro scopo. Insomma questi casi non corrispondono ai modelli della PAS, tuttavia indicano un'anomalia grave.
Lo scopo del presente studio è di definire e illustrare questa anomalia più generale con la speranza di provocare una sempre più approfondita analisi scientifica e clinica del problema.
Definizione
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Questa sezione fornisce una definizione iniziale della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio che è stata tratta da casi clinici e giudiziari. Come per tutte le proposte iniziali, si auspica che le ricerche future portino ad un maggiore affinamento dei criteri tassonomici. La definizione proposta abbraccia quattro principali modelli di comportamento, come segue:
Una madre che senza giustificazione punisce il marito da cui sta divorziando o ha divorziato:
tentando di alienare i figli dal padre
coinvolgendo altri in azioni malevole contro il padre
intraprendendo un contenzioso eccessivo
La madre tenta semplicemente di impedire:
le visite regolari dei figli al padre
le libere conversazioni telefoniche tra i figli e il padre
la partecipazione del padre alla vita scolastica e alle attività extracurricolari dei figli
Lo schema è pervasivo e comprende azioni malevole come:
mentire ai figli
mentire ad altri
violazioni della legge
Il disturbo non è specificamente dovuto ad un altro disturbo mentale, pur potendo coesistere con un altro disturbo mentale distinto [illustrazioni cliniche].
In questa sezione darò esempi clinici di ciascun punto usando i numeri di riferimento usati sopra.
Poiché i modelli di comportamento dall’1 al 3 sono specifici della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio , darò una serie di esempi clinici. Il quarto punto che riguarda il rapporto della sindrome in esame con altri disturbi mentali sarà discusso in modo più generale.
Modello 1a: L'alienazione dei figli
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La gamma di azioni intraprese da parte delle madri per tentare di alienare i figli dal padre è impressionante. Per esempio:
Una madre ha mentito ai figli dicendo che non poteva più comprare il cibo perché il padre aveva speso tutto il loro denaro con le donne nei “topless bar”.
La moglie di un medico ha obbligato il figlio di 10 anni a richiedere i pasti gratis a scuola per fargli credere che il padre li aveva fatti diventare poveri.
Ad una donna che per anni era stata vicina ai bambini nel corso della battaglia legale per la custodia la madre ha chiesto di abbandonare l’atteggiamento di neutralità e di schierarsi dalla sua parte per ”ballare sulla tomba del marito”. Quando l’amica ha rifiutato, la madre ha detto ai figli, mentendo, che la donna aveva una relazione col loro padre.
Comportamenti simili, se coronati da successo, possono portare i figli non solo ad odiare il padre, ma forse a non vederlo per anni. Come ha osservato Cartwright: “Lo scopo del genitore alienante è cristallino: privare il genitore perduto non solo del tempo da trascorrere col figlio, ma anche della sua infanzia”.
Modello 1b: Coinvolgere altri in azioni dolose
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La seconda componente del primo modello di comportamento con cui la madre tenta di punire il marito, implica la manipolazione di altre persone da coinvolgere in azioni dolose contro il padre. Esempi di questo tipo sono qui di seguito:
Durante la battaglia legale per la custodia, una madre ha mentito al terapista riguardo al comportamento del padre. Il terapista, che non aveva mai parlato col padre, ha testimoniato davanti al giudice in qualità di esperto esprimendo il parere che la custodia dovesse essere affidata al genitore residente e che il padre doveva sottoporsi a terapia.
Una madre in preda alla rabbia ha spinto i figli adolescenti a lasciare lettere anonime di minaccia nella casa dell’ex-marito.
Una madre che aveva perduto la custodia legale dei figli ha indotto la segretaria della scuola del figlio ad aiutarla a rapire il bambino.
Nei casi suddetti è importante rilevare che la persona manipolata dalla madre è stata in qualche modo coinvolta nella rabbia della madre e “alienata” dal marito di questa in procinto di divorziare. La persona “raggirata” assume un tipico atteggiamento di virtuosa indignazione che contribuisce a creare un’atmosfera gratificante per la madre che si appresta ad intraprendere azioni dolose.
Modello 1c: Eccesso di azioni legali
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È indubbio che entrambe le parti in causa nelle procedure per il divorzio o per l’affido hanno il diritto di presentare istanze o avviare azioni legali. Tuttavia alcune donne che soffrono della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio tentano di punire il marito con un eccesso di azioni legali.
Una madre bellicosa e irragionevole attaccava verbalmente il marito dovunque lo incontrasse. Col tempo la reazione di lui è stata quella di ignorarla. Allora lei ha portato il suo ex-marito davanti al giudice per obbligarlo a parlarle.
Una madre ha detto al giudice che sua figlia non era figlia del marito.
Una donna si è rifiutata di rinunciare alle continue azioni legali contro l’ex-marito, malgrado numerosi avvocati avessero abbandonato il caso volontariamente o fossero stati licenziati. In tre anni si erano succeduti sette diversi avvocati.
Esistono dati che possono aiutare a determinare la gamma delle azioni legali. Per esempio Koel e altri (1988) riferiscono la frequenza di processi in un campione di 700 famiglie. I loro dati indicano che solo il 12,7% delle famiglie presentano una sola istanza in tribunale dopo il divorzio, mentre meno del 5% presentano 2 o più istanze; meno dell’1% presentano 4 o più istanze.

Modello 2a: Proibizione di visite regolari
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Gli esperti sono abbastanza concordi nel ritenere che le visite regolari e ininterrotte al genitore non residente siano auspicabili e benefiche per i figli, tranne in circostanze estreme (Hodges, 1991). In effetti, alcuni stati come la Florida hanno leggi scritte che riflettono questa opinione (Keane, 1990). Purtroppo, anche quando il padre e i figli hanno diritto legale alle visite, madri affette dalla Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio continuano a frapporre ostacoli all’esercizio di questo diritto.
Una madre, che aveva in precedenza aggredito fisicamente il marito quando questi andava a prendere i figli, gli ha impedito di prenderli con se anche quando si è presentato con la polizia.
Una madre, per impedire al padre di vedere i figli, non si faceva mai trovare in casa quando il marito divorziato andava a trovarli.
Una madre ha spinto il suo boyfriend, un tipo dall’aspetto feroce, ad aggredire il marito che era venuto a prendere i figli.
Il presidente dell’Associazione per i diritti del fanciullo (Washinghton,D.C.) osserva che questa alienazione è considerata una forma di violenza sul bambino (Levy,1992). Purtroppo la polizia in genere evita di essere coinvolta in queste situazioni. Inoltre, a meno che il padre vittimizzato non sia finanziariamente in grado di ritornare in tribunale sulla base dei fatti, si può fare poco per impedire questi comportamenti da parte della madre. Infine, persino quando tali fatti vengono portati in tribunale, quest’ultimo è spesso inadeguato ad appoggiare il diritto di visita da parte del padre (Commissione sul pregiudizio legato al sesso nel sistema giuridico, 1992).
Modello 2b: Libere conversazioni telefoniche con il padre
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Nei casi di assenza fisica di un genitore il telefono svolge un ruolo importante nel mantenere il legame tra il figlio e il genitore non residente. Alcune madri affette dalla Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio compiono una serie di atti volti ad impedire i rapporti telefonici.
Ad un padre che telefonava per parlare con i figli è stato detto che essi non erano in casa, mentre lui sentiva le loro voci in sottofondo.
Un altro padre che chiamava per parlare con i figli è stato lasciato in attesa al telefono senza che nessuno venisse avvertito della telefonata.
Sapendo che il padre era in vacanza, una madre ha spinto i figli a lasciare numerosi messaggi alla sua segreteria telefonica nei quali gli si chiedeva di richiamare immediatamente in caso fosse disponibile per andarli a prendere al di fuori del tempo stabilito per le visite.
Alcuni padri trovano questi tentativi di alienazione così dolorosi che alla fine smettono di telefonare ai figli: semplicemente “mollano”. In uno scenario di sconfitta, l’abbandono del padre (Hodge1991) sfortunatamente raggiunge proprio il risultato che la madre affetta dalla Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio si proponeva.
Modello 2c: Impedimento della partecipazione alle attività extracurricolari
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Una parte integrante del processo di mantenimento del legame col proprio figlio è la partecipazione alle attività che si svolgevano prima che i genitori si separassero. Attività sportive a scuola, sport di gruppo ed eventi religiosi sono solo alcuni tipi di attività importanti. Le madri malevole spesso adottano manovre atte ad evitare la partecipazione a tali attività.
Ad un padre sono state date volutamente la data e l’ora sbagliate di un evento importante per il figlio al quale la madre ha chiesto:”Chissà perché tuo padre oggi non è voluto venire a trovarti?”
Una madre ha rifiutato di dare al padre informazioni sulle attività extracurricolari in cui erano impegnati i figli.
Prima di una partita di calcio a cui partecipava il figlio, una madre ha raccontato delle falsità a discredito del marito a molti dei genitori degli altri bambini. Quando lui è arrivato per assistere alla partita, molti dei genitori gli lanciavano occhiate irritate, si rifiutavano di parlare con lui e si allontanavano quando lui si avvicinava.
Le madri malevole che hanno questi comportamenti raramente subiscono delle punizioni come conseguenza delle loro azioni. Giudici, avvocati e polizia non possono occuparsi di tutti i casi in cui al padre viene impedito il contatto con i figli. Inoltre la maggior parte dei padri non può permettersi le spese necessarie. Così il ciclo di interferenze nei rapporti tra padri e figli si perpetua.
Modello 3a: Menzogne malevole ai figli
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Data la loro condizione evolutiva, i bambini in una situazione di divorzio conflittuale sono piuttosto vulnerabili. Quando un genitore decide di danneggiare l’altro mentendo ai figli, si possono verificare casi di comportamento malevolo come i seguenti:
Una madre in fase di divorzio ha detto alla sua giovanissima figlia che il marito non era il suo padre vero, anche se lo era.
Una ragazzina di 8 anni è stata obbligata dalla madre a consegnare al padre delle fatture non pagate: la madre lo aveva accusato falsamente di non provvedere al sostentamento della famiglia.
Una madre ha raccontato ai figli che il padre in passato l’aveva ripetutamente battuta, cosa assolutamente falsa.
Questi esempi di bugie malevole possono esser confrontate con le manovre più sottili tipiche della PAS, come le “asserzioni virtuali” (Cartwright,1993): la madre che causa la Sindrome da alienazione parentale può insinuare che vi è stata violenza, mentre la madre affetta dalla Sindrome della madre malevola afferma falsamente che vi è stata effettivamente violenza.
Modello 3b: Menzogne malevole agli altri
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È possibile che delle madri affette dalla Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio coinvolgano un numero considerevole di persone nei loro attacchi contro l’ex-marito. Tuttavia, nel caso di questo particolare modello, il soggetto affetto dalla sindrome mente esplicitamente ad altre persone nel conflitto contro il marito.Ecco alcuni esempi:
Una madre furente ha chiamato al telefono il presidente del luogo in cui il marito lavorava (1500 impiegati) sostenendo falsamente che questi usava beni dell’azienda per guadagno personale e che usava violenza ai figli sul luogo di lavoro.
Una donna ha mentito a dei funzionari statali sostenendo che l’ex-marito abusava sessualmente della figlia.
Nel corso delle procedure per l’affido, una madre ha mentito al tutore che stava svolgendo indagini sulle capacità genitoriali di ciascun genitore, riferendogli che il padre le aveva usato violenza.
Snyder (1986) ha scritto delle difficoltà che le autorità legali incontrano quando si trovano di fronte qualcuno che è un ottimo bugiardo. Le ricerche concordano sull’incapacità degli specialisti di scoprire la menzogna (Ekman e O’Sullivan,1991) e sulla capacità di un abile bugiardo di testimoniare in tribunale in modo persuasivo (Snyder, 1986). Snyder (1986) rileva che la menzogna patologica (Pseudologia Fantastica), per quanto talvolta si riscontri in personalità “borderline”, non è limitata a quel particolare disturbo della personalità.
Modello 3c: Violazioni della legge per danneggiare il marito
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La battaglia contro il marito da parte delle donne affette da Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio non ha praticamente alcun limite. Le violazioni della legge sono comuni in molti casi, anche se di solito si tratta di infrazioni relativamente non gravi. Tuttavia in alcuni casi le violazioni sono abbastanza serie.
Una madre ha intenzionalmente spinto la sua automobile contro la casa dell’ex-marito nella quale risiedevano i loro figli.
Nel corso della battaglia per la custodia legale dei figli, una donna si è introdotta nella residenza del marito ed ha trafugato dei documenti importanti.
Una madre furibonda ha telefonato ad una televisione cristiano-evangelica ed ha offerto 1.000 dollari a nome del marito ebreo del quale ha fornito indirizzo e numero telefonico.
Gli esempi suddetti possono richiamare alla mente del lettore certi disturbi della personalità (per es. antisociale, “boderline”, sadica); tuttavia questi comportamenti si possono riscontrare anche in donne affette da Sindrome della madre malevola che non sembrano conformarsi ai modelli diagnostici ufficiali del disturbo di tipo Axis II. Inoltre nessuna delle madri malevole coinvolte nei casi menzionati ha subito una condanna dal giudice per il suo comportamento.
Modello 4: Comportamento non dovuto ad altro disturbo
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Nel valutare la Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio, è importante notare che molti dei suddetti casi clinici sembrano essersi verificati in soggetti che non avevano ricevuto una diagnosi o cure precedenti per disturbi mentali. Anzi una madre che aveva un comportamento estremamente malevolo nei confronti del marito, in fase di divorzio ha presentato molti testimoni, specialisti di salute mentale, che hanno asserito che non soffriva di alcun tipo di disturbo mentale.
Secondo l’esperienza dell’autore, per ogni disturbo mentale che possa venire in mente per spiegare una parte di questo comportamento, vi è sempre un caso eccezionale. Per esempio in alcuni casi può essere appropriata una diagnosi di disturbo di adattamento: tuttavia vi è il caso di una donna che, ancora 10 anni dopo il divorzio, continuava a negare al diritto di visita. Altri casi potrebbero suggerire come possibile diagnosi un disturbo della personalità: ma vi è il caso di una donna che ha ripetutamente violato la legge con continui attacchi contro il marito e nei confronti della quale specialisti di alto livello non hanno mai riscontrato disturbi della personalità. In alcuni casi si potrebbe prendere in considerazione la diagnosi di disturbo esplosivo intermittente, ma in alcune madri la rabbia non appare intermittente.
Infine il lettore dovrebbe rendersi conto che, da una parte non sempre l’accuratezza della diagnosi per certi disturbi psichiatrici è quella ci si aspetterebbe (per es. i disturbi della personalità, vedi Turkat,1990), dall’altra il problema è reso più grave nel diritto di famiglia quando a volte vengono coinvolti nel processo degli esperti di salute mentale incompetenti (Turkat, 1993). Chiaramente il rapporto tra la Sindrome della madre malevola e altri disturbi mentali è complesso e richiede indagini significative.
Discussione
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La descrizione precedente della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio solleva una molteplicità di problemi clinici, legali e scientifici importanti.
Sotto l’aspetto clinico le famiglie in cui si manifesta la sindrome sono soggette a gravi episodi di stress e angoscia. Tuttavia non vi è chiarezza scientifica su come curare il fenomeno. Questa è particolarmente compromessa dal fatto che molti dei soggetti che sembrano conformarsi ai modelli diagnostici proposti negano che vi sia in loro qualcosa di anomalo.
Un’ulteriore difficoltà è causata dal fatto che molti terapisti non sono consapevoli di questo schema di comportamento malevolo (Heinz e Heinz, 1993). Così vi sono terapisti che vengono ingannati nel trattare questi casi e, come è stato osservato prima, testimoniano in tribunale che non vi è niente di anomalo nel comportamento della madre coinvolta.
Sotto l’aspetto legale ci sono avvocati che possono, involontariamente, incoraggiare questo tipo di comportamento (Gardner, 1989). D’altro canto vi sono anche avvocati che incoraggiano intenzionalmente questo comportamento in quanto ne ricavano un tornaconto che è legato alla durata dell’azione legale. In altre parole, più è complesso il processo, maggiore è il profitto per l’avvocato. (Grotman e Thomas, 1990). Tuttavia, anche per la sottospecie di avvocati per cui ciò può valere, vi è un momento in cui il profitto diminuisce. Inoltre, a prescindere da considerazioni economiche, molti di coloro che hanno a che fare con i tribunali che giudicano le cause che coinvolgono la famiglia, trovano che questi casi sono affrontati in modo non corretto. (Greif, 1985; Levy,1992).
Nessuna donna che abbia questo tipo di comportamento perde il diritto all’assegno di mantenimento, a meno che non sia affetta da turbe così gravi da perdere la custodia dei figli; e non va neppure in prigione. Così molti clienti denunciano una notevole frustrazione quando essi e i loro figli sono esposti a questo tipo di comportamento, e sembra che i tribunali facciano ben poco.
In una rassegna di scritti giuridici sul pregiudizio nei confronti degli uomini nei procedimenti legali Tillitski (1992) conclude che vi è una diffusa discriminazione. Questa è bene illustrata dall’affermazione di un giudice di processi relativi a controversie familiari che ha detto: “Non ho mai visto i vitelli seguire i buoi, seguono sempre la mucca; perciò io do sempre la custodia alle mamme.” (Commissione d’indagine sul pregiudizio legato al sesso ne sistema giudiziario, 1992, pag.741). Analogamente, si nota che il rigore che viene applicato per far rispettare l’ordinanza relativa all’assegno di mantenimento, non viene invece esercitato nel far valere il diritto di visita da parte del padre. (Commissione d’indagine sul pregiudizio legato al sesso nel sistema giudiziario, 1992). In conseguenza di questi pregiudizi contro gli uomini nella procedura del diritto di famiglia alcuni padri diventano senza volerlo vittime relativamente inermi del sistema (Tilletski, 1992). Questa situazione sembrerebbe rafforzare il comportamento doloso messo in atto da donne che soffrono della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio.
Certo occorre affrontare il problema dell’incidenza del disturbo secondo il sesso. La schiacciante maggioranza dei genitori affidatari sono donne (Commissione d’indagine sul pregiudizio legato al sesso nel sistema giudiziario, 1992). Gardner (1989) ha notato che la PAS si presenta più comunemente nelle donne, anche se è possibile che un uomo a cui è stata affidata la custodia dei figli abbia lo stesso tipo di comportamento alienante. L’esperienza dell’autore, relativa alla Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio, è simile a quella di Gardner, ma chi scrive non ha ancora trovato un solo caso di padre che abbia assunto uno dei comportamenti elencati sopra. Ciò non significa che non ci sia la possibilità che la sindrome del ”padre malevolo” esista. Anzi Shephard(1992) riferisce che esistono dei casi significativi di violenza nei confronti di alcune madri affidatarie da parte di padri non residenti. D’altro canto si deve osservare che non si riscontrano finora casi di madri inadempienti, nei casi in cui spetta a loro l’onere del mantenimento dei figli. Dato che fino ad oggi non sono stati documentati casi in cui il padre assume tutti gli atteggiamenti corrispondenti ai modelli della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio mi sembra consigliabile attendere riscontri scientifici che possano guidare nella scelta di etichette di carattere nosologico.
Qual è la diffusione della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio? Non abbiamo una risposta. Gardner (1989) riferisce che circa il 90% delle controversie per la custodia implicano aspetti di alienazione parentale. Inoltre Kressel (1985) ha esaminato dei casi che indicano che addirittura il 40% delle madri a cui è stata affidata la custodia hanno impedito al padre di visitare i figli allo scopo di punirlo. Arditti (1992) ha riferito dei dati connessi: il 50% di un campione di 125 padri indicava che la madre intralciava le loro visite ai figli. Aspetti di alienazione parentale possono essere comuni, ma è estremamente improbabile che una tale percentuale di madri a cui sono stati affidati i figli rientrerebbe in tutti i modelli della Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio.
Per quanto riguarda l’incidenza, dal nome della sindrome sembrerebbe che il comportamento malevolo sia accelerato dal processo di divorzio. Tuttavia questa è una questione empirica. Le azioni malevole possono essere notate durante il processo di divorzio, ma è possibile che il comportamento malevolo fosse preesistente, anche se nascosto. Questa ipotesi è suffragata dalle ricerche sul conflitto parentale precedente al divorzio (Enos e Handal, 1986). Infatti può anche accadere che vi siano casi di disturbi mentali che non vengono scoperti finché non interviene lo stress del divorzio.
Infine si deve osservare che cominciano ad apparire ricerche sul funzionamento della famiglia dopo il divorzio. Esistono dati sul ruolo del conflitto parentale nei confronti del comportamento dei figli dopo il divorzio (per es. Frost e Parkiz, 1990; Furstenberg e altri, 1997; Healy, Malley e Stewart, 1990; Kurdek, 1988), ma non sono ancora apparsi studi sui casi più estremi di Sindrome da alienazione parentale e Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio.
La Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio rappresenta un importante fenomeno sociale. Il disturbo coinvolge bambini, genitori, avvocati, giudici, tutori, operatori psichiatrici e altri. Finché il fenomeno non viene esplorato più accuratamente nella letteratura scientifica e clinica, i problemi causati da persone affette dalla Sindrome della madre malevola nei casi di divorzio continuerà ad affliggerci. Si spera che questo scritto stimoli la ricerca così da rendere possibile lo sviluppo di linee di orientamento per la gestione clinica e legale del problema

Buonanotte tesorini miei a domani
Buonanotte a chi ha imparato a tollerare il silenzio.
Ma quanto vorremmo una parola dolce.
Buonanotte a chi ha imparato a sopportare la solitudine.
Ma quanto vorremmo un abbraccio improvviso.
Buonanotte a chi ha imparato a non pretendere.
Ma quanto vorremmo un gesto spontaneo.
Buonanotte a chi ha imparato a sopravvivere.
Ma quanto vorremmo una mano a cui aggrapparci.
Buonanotte a chi sta imparando a non amare più.
Ma quanto vorremmo che ci fosse qualcuno a farci cambiare idea.

venerdì 17 ottobre 2014

sabato 11 ottobre 2014


Soltando i piu' forti fanno i conti con la solitudine, gli altri la riempiono con chiunque.

martedì 7 ottobre 2014

giovedì 2 ottobre 2014

Ho dovuto imparare a proteggermi da chi...mentre mi tradiva, mi diceva fidati...

mercoledì 1 ottobre 2014


di Sheyla Bobba –



Sono quattro milioni, sono soli e hanno paura. Terrorizzati dall’idea di non vedere più i loro figli. In 900 mila sono indigenti totali: significa che, dopo gli assegni di mantenimento, le rate di auto e/o mutuo e qualcosa per la sopravvivenza, sono costretti a rivolgersi alle Caritas (90mila a Roma, 50mila a Milano … per esempio). Sono i padri separati; quelli “separati male” poi, sono vittime di ogni sorta di malignità.



PAS a danno dei figli (Sindrome di alienazione genitoriale), un vero e proprio “lavaggio di cervello” ai bambini, con l’unica finalità di portarli a credere che il padre (nel 80% dei casi genitore non affidatario) sia l’uomo nero, responsabile della condizione familiare creatasi (e invece il 74% delle separazioni è chiesto proprio dalla moglie), violento e non interessato al/ai figlio/i, stalking. Uomini-bersaglio di una burocrazia medioevale che tutela la donna a dismisura (mentre, a ben vedere, denota caratteristiche maschilista il voler proteggere in modo abnorme colei che viene dichiarata sesso debole); uomini oggetto di false denunce. I dati ormai non sono più allarmanti, ma una vera e propria piaga sociale.



Studi condotti sulle problematiche della separazione evidenziano, da circa 16 anni, un uso strumentale della carta bollata; per far rivalsa, economica, morale, l’allontanamento dal figlio, piacere di vendetta e, in pratica, annientamento dell’ex coniuge.



Ove non presenti, si creano ad arte denunce e calunnie di violenze d’ogni genere. Questo garantisce lunghe peripezie burocratiche, lesioni al denunciato, malesseri d’ogni sorta alla prole coinvolta e non ultimi, ingenti esborsi economici.



Per dare un’idea dei numeri riporto quanto espresso da Sara Pezzuolo, Psicologa Giuridica: “Le false accuse di maltrattamenti, percosse, abusi sessuali e violenze di vario genere su donne adulte e figli minori – le querele costruite al solo scopo di eliminare l’ex marito dalla vita dei figli – oscillano nelle procure italiane da un minimo di 70% ad un massimo del 90%”.



Madri violente, mogli che non assomigliano, per nessun tratto, alle donne che si sono condotte all’altare; padri resi “defunti in vita”, costretti a calpestare la propria dignità, incapaci (perché privi di mezzi) di difendersi e tutelarsi.





Da qualche mese “l’armata dei padri” si sta muovendo in diverse direzioni: la manifestazione del 5 ottobre a Roma, i convegni e i dati che oggi non si possono più negare.



Si richiede la tutela e la garanzia che leggi come la n. 54/2006 vengano applicate, che vi sia immediato riscontro contro una donna che emette una falsa denuncia di molestia sessuale: gesto che, oltre ad essere abominevole nei confronti dell’uomo, crea problematiche elevate per tutti i corpi di tutela coinvolti. È anche uno schiaffo a chi realmente subisce violenza.



Ci vogliono controlli mirati ai centri antiviolenza donna (strutture lodevoli), si deve eliminare il velo di omertà che uomini vittime di stalking usano per coprire la vergogna, unita magari all’onta di un tradimento. È indispensabile che tutti questi quattro milioni, siano uniti, che formino una grande voce, che tutti rispondano al grido “via Erode” e che, finalmente, si possa parlare di bigenitorialità, tutela dei figli e futuro da costruire per questi bambini.

POST SCRIPTUM. DOPO LA FIRMA di Sheyla Bobba. I FIGLI PRIMA DI TUTTO

mercoledì 24 settembre 2014


Invece di rattristarti ringrazia sempre con un sorriso
la gente che esce dalla tua vita.
Altro che vuoto, lascia spazio libero, spazio prezioso
alle persone vere, quelle belle, alle persone uniche
quelle sincere davvero.

sabato 13 settembre 2014

Il giorno 15 ottobre 2014 è indetta una pacifica manifestazionea davanti a tutti i tribunali Minorili/Ordinari per protestare contro l'indiscriminato ricorso alla sottrazione dei minori dal nucleo famigliare ad opera del tribunale con la complicità del servizio sociale e per chiedere agli organi politici ed istituzionali una corretta applicazione delle leggi sull'affido condiviso dei figli. Per maggiori informazioni consultate il sito: http://manifestiamoperlabigenitorialita.jimdo.com/

domenica 7 settembre 2014

Quando passeggio nei tuoi silenzi tu sei l’inizio e la fine
della mia solitudine.
Ferdinando Giordano


Ma il bello della vita è proprio questo: la possibilita' di trovare ogni tanto persone speciali. Come se il destino decidesse di farsi perdonare facendoci un regalo in grande stile.

sabato 30 agosto 2014


Se una persona vuole uscire dalla tua vita sii altruista...Dalle una spinta.

sabato 16 agosto 2014



... Quando con troppa superficialità si dice... " ma si... è una madre che non fa vedere i figli al padre..." si pensa mai a cosa voglia dire questa frase?

Mi è venuta spontanea e amara questa riflessione fuori dai denti che vorrei condividere con Voi:

Quando senti di donne che fanno di tutto per negare ai propri figli il diritto di frequentare il loro padre, ti fermi mai a pensare all'inferno che questa condizione presuppone? Hai idea se fosse capitato a te?Ci pensi se fosse capitato ai tuoi bambini? Se fossero i figli tuoi, quelli senza un padre con la "dignità di padre", se fossero bambini ai quali vuoi bene, quelli ai quali una "sedicente madre" tenta ogni messa in scena pur di impedire, limitare, ostacolare la frequentazione con il loro papà, rimarresti insensibile? Cosa faresti? Esiste un TERMINE, un aggettivo qualificativo adeguato che possa dare la pur pallida idea, il sinonino che dia il senso compiuto della barbarie e dell'infamia di questo comportamento, avvezzo a troppe donne che infangano il loro essere madre, e trovano connivente supporto nelle maglie larghe di una giustizia inadeguata (o completamente disattesa che è peggio ancora) e di amministratori della stessa spesso superficiali o costretti ad esserlo, quand'anche non siano più gravemente in malafede, se non altro ideologica? ( tra vent'anni la storia giudicherà con raccapriccio, ma ora?)

E quale è il genoma di questo male, dove lo si trova?
Negli anfratti dove si annidano Legali (impuniti) ridotti a prostitute del ... gioco al massacro tra coppie, istigatori a delinquere veri e propri, ca(ra)paci di mercificare la Vita di creature incolpevoli, immolandole sull'altare delle loro parcelle, nella certezza di non doverne mai rispondere...

Perchè portare pace porta pochi soldi, si sa....
Chissà se hanno figli, se e come li guardano negli occhi... chissà se quei bimbi sapessero di quel "benessere" costruito togliendolo ad altri Bambini...-
Tra Assistenti Sociali compiacenti, che di frequente dimenticano il focus del loro compito, ossia tutelare i minori appunto e non sfogare le loro frustrazioni omofofiche sotto l'egida di una battaglia femminista ( che fanno razzista) male interpretata ed anacronistica, al punto di utilizzare qualunque sotterfugio pur di non essere mai equidistanti nelle loro relazioni...

Perchè non si è MADRI in automatico solamente per aver partorito, o PADRI per aver prestato il seme nell'atto che porta a concepire, quello appartiene ad organismi che si siano soltanto riprodotti, semmai....
perchè essere MADRI e PADRI, essere GENITORI è un'altra cosa... decisamente diversa.
In Tribunali oberati di cause copia e incolla e che sentenze tali e quali emettono, senza MAI approfondire CASO per CASO ( o VITA per VITA, che in questo contesto è la stessa cosa)
Generando Mutanti macchine da guerra che approfittano delle disgrazie che tante altre donne subiscono, per nascondersi a livello giuridico dietro questo, ed esercitare loro, in modo subdolo, la più grossa delle vigliaccate!
Questa pratica che colpisce Padri indifesi, MA SOPRATTUTTO BIMBI, "amati" fintanto che possono essere utilizzati come arma di ricatto ed estorsione morale ed economica, DEVE FINIRE!!!
Questa minoranza afona ai media, trattata con la stessa indifferenza di chi è affetto da una malattia rara ed incurabile, perchè poco remunerativa per potr interessare la "ricerca", NON NE PUO' PIU' in una SOCIETA' CIVILE di sentire le proprie GRIDA DI DOLORE che cadono nel vuoto solamente perchè fanno poco ascolto, poco share....
Si aspetta morbosi, solamente la notizia di qualche tragedia annunciata... Per battersi il petto, ipocriti, puntando l'indice su qualcuno disperato che perde la testa, perchè non vede futuro, ma tantè, fa più rumore un ramo che cade, rispetto ad una foresta che cresce, e questa è fatta di uomini silenziosi e Bimbi prigionieri dell'indifferenza ai loro drammi, ma che sanno e devono sopravvivere, sovente anche a disastri economici...
Uno stupro è qualcosa di inumano ed è giusto che se ne parli tanto provando vergogna, eppure di questo STUPRO alla VITA subito ogni giorno da migliaia di PADRI e FIGLI purtroppo non ne parla mai nessuno...
Perchè quel dolore di Padri e Figli strappati al loro rapporto è un dolore che strazia l'ANIMA.
Ogni istante negato, una ferita che non cicatrizzerà mai...
Cosa risponderesti a tuo Figlio se fosse tuo FIGLIO piccino piccino a dirti... "Papà ma allora tu non mi vuoi più bene, perchè non mi fai mai più dormire a casa co' te?... io voglio stare qui e tu mi mandi via..."
"O... ma tu mi vuoi sempre bene che non ti vedo mai...?"
".. eri tu la notte a stare vicino a me... a portarmi dal dottore... a farmi la pappà... e ora?"
E magari c'è li qualcuno col fucile e cronometro ad aspettarti al varco... ad urlarti nelle orecchie del perchè ritardi di pochi minuti, rispetto al " DIRITTO DI VISITA" ( fa vomitare pure il termine) fregandosene altamente di Bimbi disperati che non vogliono tornare da loro, e vorrebbero restare con te, insensibili persino al loro pianto, alla disperazione che non può che essere anche la tua, in quel momento dove preghi Dio di trovare il sorriso giusto per convincerlo ad accettare di lasciarti...
Che guarda caso poi, è lo stesso qualcuno che sapientemente e con puntualità disarmante ti ha fatto saltare tre compleanni, feste e ricorrenze con un flurilegio di sotterfugi a "comando"...
Quello stesso Qualcuno che cambia subito Pediatra ( Poichè quella che magari ti conosce e da sempre e per ogni cosa di tuo Figlio da quando ha un mese di vita ha avuto solo te come riferimento... deve sparire) e si dimentica magari le vaccinazioni o le visite di accrescimento ma un giorno si e l'altro pure pretenderebbe certificati fasulli per non farti vedere tuo figlio... O peggio ancora millantando gravi e costosissime malattie per chiedere più soldi di mantenimento...
Ad approfittare di ogni crepa del tuo atteggiamento.... ed affossarti nello stillicidio di umiliazioni alle quali silente ti devi piegare, al tuo essere Uomo nel senso di essere umano schiacciato nell'impotenza del potersi ribellare ...
Perchè esiste una logica corrente, una donna a prescindere può fare qualunque cosa, anche la più vergognosa su come amministrare il rapporto "padre-figlio" e le viene permessa, ma se ti azzardi minimamente a chiederne conto, " dai vita ad un rapporto conflittuale", dimenticando quella "piccola" cosa che si chiama RAPPORTO DI CAUSA ED EFFETTO, e se decidi di cambiare atteggiamento perchè esausto ti lasci scorrere le cose addosso in automatico sei bollato come "l'uomo che ignora la prole"... ( è la "regola corrente" nella quale sguazzano, ghignano e prolificano, e con tanto sussiego dispongono, perchè è così che vengono giudicate le cose, oggi.)
Mai, dico mai un atto di censura verso "certe signore" e i loro comportamenti.
Al massimo ti puoi rivolgere al Giudice... ( che bella cosa, eh?)
Tradotto... come mettere in una bottiglia da affidare al mare il tuo destino...
e quello di TUO FIGLIO.... ( se provi a dire "nostro" come è giusto che sia, ti accusano di usarlo per tornare con la madre, beffardo eh?)
Se andrà bene avrà risposta tra mesi, forse tanti, forse letto con attenzione, forse no, intanto l'emorragia di soldi continua....
Ma quella del cuore, che prezzo ha?
Senza che nessuno abbia mai il minimo senso di Pietà. ( ma tu sei grande... e devi saper aspettare sulla riva di un fiume giudizi che arriveranno magari tra un anno... o due... o chissà quando.... Ma che per Qualcuno che HA BISOGNO ANCHE DI TE un anno, se ne ha due è il 50% della sua esistenza ... capisci?

Pensa ad ogni giorno in più che passa, dove se sei fortunato lo vedi poche ore per la strada, trasformandoti non in un Padre, ma in quello che lo porta alle giostre, se non piove al parco, a dare vita ad ogni sorta di fantasia per rendere lieve quel tempo da girovaghi, perchè vi hanno cancellato OGNI forma di rapporto che possa prevedere lo starvi vicino in una casa, in una cena, in un tenervi la mano prima della nanna, e mille e mille frammenti di momenti negati e proprio nella fase più delicata della vita, a livello di formazione psicologica... ma a chi importa dei suoi incubi presenti e futuri? ...)
Niente marca di più il senso del tempo che scorre del volto di un Bimbo che cresce.....
Come puoi spiegare a tuo Figlio che neanche provvedimenti del Giudice e Volanti a volte possono far nulla, se qualcuno decide di segregare a casa un BIMBO?
In quel modo puoi solo creare terrore gratuito in chi non può ancora capire... e ingoi. Lo devi fare.
Tu che per non dirgli cose che aggiungerebbero dolore al suo dolore, taci la verità e inventi un mondo a colori tutto vostro... dove non esistano cattivi, nemmeno tra sedicenti "mamme" e magari "nonni compiacenti a volte aizzatori... e intanto muori dentro.
E cerchi nel ricordo di una sua carezza l'appiglio per non impazzire...
NO! Decisamente, non c'è aggettivo renda l'idea....

Tutto questo partì da un link nel quale l'aggettivo che avevano "trovato" per definire tutto questo era fuori dallle pagine "corrette " del vocabolario...per nulla elegante ma decisamente forte, un insulto bello e buono che ho tolto, ma il concetto rimane...
Ps questo è quanto quel link così crudo mi ha portato in mente,

e spero che nessuno si sia potuto offendere per la durezza della sua sintesi, anzi come a me abbia potuto suggerire qualche riflessione.
Detto tra noi poi, più che una offesa, o aggettivo qualificativo l'ho interpretato quanto mai lontano da un epiteto, se mai vicino ad un grido di dolore...
Perchè ritengo questo un tema troppo importante per la collettività, per sentirci anche se non genitori, non chiamati in causa.... I Bimbi, sono la nostra forza, il nostro futuro, il patrimonio comune che in ogni caso dobbiamo difendere.

Chiaramente penso che non esista un caso uguale ad un altro, in tema di minori.
Difatti nella fattispecie mi riferivo solamente alla piccola rispetto ai numeri, ma pur sempre significativa quantità di casi nei quali quello che ho descritto, purtroppo avviene.
E' chiaro, sono molte di più le Donne che subiscono ogni sorta di angheria, tuttavia almeno ora su di loro si comincia a vigilare. Purtroppo è vero che in questa enorme quantità di drammi reali che colpiscono troppe Madri si crea quel'alveo di impunità dove scorrono e prosperano i comportamenti di quelle che in questa provocatoria nota descrivo.
Persone senza scrupoli, senza morale, che a volte hanno procreato con l'inganno per avere una sorta di bancomat.... ( atroce vero?... succede anche questo, purtroppo)
Certe di non rischiare mai se non in casi estremi, potestà genitoriale, affidamento e collocamento. Soprattutto se il minore è molto piccolo, possono contare su una sorta di immunità che consente loro ogni forma di calunnia, denuncia ad arte millantando ogni sorta di farneticante abuso, e qualunque forma di ostruzionismo legale del quale ne loro, tantomeno i loro avvocati dovranno rispondere, ma QUEL CHE E' PEGGIO ogni forma di ostacolo verso la frequentazione e la creazione o consolidamento del rapporto Padre-Figlio.
Anzi, avendo pure troppo tempo da dedicare a manipolazioni psicologiche da esercitare senza scrupolo e controllo sul minore. Che vede magari proprio la sua figuara di riferimento, non solo sparire all'improvviso ma trasformarsi ai suoi occhi in una sorta di mostro.
E chi opera sul territorio purtroppo, spesso non è all'altezza per capirlo, o peggio è quasi connivente ( esistono relazioni di certi assistenti sociali formulate in modo surrettizio se non addirittura mendace? esistono... esistono! E chi le controlla? Chi è delegato alla trasparenza e a punire chi sbaglia? Punire come?).
E chi risarcisce le devastazioni che ne derivano?
Certo, si fa appello al buon senso, ma si dimentica una cosa, che se ci fosse stato non si sarebbe arrivati a tanto. E quando una donna, decide di chiudere ogni forma di comunicazione, che abbia rifiutato ogni tentativo di mediazione, quando questa in pieno dispregio di ogni logica morale si arrocchi nella posizione "sei il padre ma non esisti" e faccia di tutto per sopprimere la tua Presenza nella vita di tuo figlio, pure dalle elementari decisioni del vivere quotidiano finanche, semplicemente perchè "decide di non interagire mai più con te" il Legislatore non interviene. Alza le mani. Ti dice che se chiami la Polizia alimenti il conflitto...
Non esiste nessuna forma di deterrenza nei confronti di chi si comporti così. Nessuna.
Tipo, non lo accetti come Padre? ok, Non sei una buona madre. Quindi il Bambino sta con lui.
Non accetti nessun dialogo verso le decisioni che riguardano vostro figlio? Non sei una buona madre, quindi il Bambino sta con lui.
Se non "sai" gestire l'emozionalità di un dialogo con quello che una volta è stato il tuo partner, ma sarà per sempre il Padre di tuo Figlio e crei il muro, come è possibile che tu possa essere genitore collocatario?
Come fai crescere questo Bimbo, come lo prepari ad affrontare l'UNIVERSO delle sue EMOZIONI che è il patrimonio più grande di ogni essere umano, dal quale dipenderà la riuscita di una persona capace di rendersi felice, se non sei in grado di gestire le tue?

Ti sei rivolta al Tribunale per i Minorenni chiedendo la decadenza della Potestà Genitoriale per motivi che "solo due!!!! ( ci vuole tempo) anni dopo" si sono dimostrati privi di fondamento???
LA PERDI TU LA POTESTA' GENITORIALE, altro che affido condiviso e collocamento presso di te, ad esercitare ogni forma di cattiveria...

Questo è il dramma nudo e crudo.

Come si fa a dialogare nell'interesse di un Figlio se si permette ad un Genitore di poter RIFIUTARE ogni forma di comunicazione con l'altro Genitore senza pagare dazio? Come?
Che può gestire con perfidia scioccante e da una parte sola qualunque scambio di informazioni anche le più banali del vivere quotidiano che riguardino UN BAMBINO che comunque ha un Padre, ( ma che interpreta come suo soltanto) impedendogli finanche di sentirlo al telefono? O peggio facendogli vivere quel momento come una colpa?
Che possibilità pratiche, reali intendo, non teoriche o... a data da divenire, rimangono ad un Padre per cambiare, se le vive , questo stato di cose? ( certo, indovina chi è copia e incolla il genitore collocatario?

indovina nonostante gli indubbi passi avanti del Legislatore quale sia la riluttanza dei Giudici nell'applicare le nuove normative?)
Spesso rimane all'altro Genitore ( che in questo caso è praticamente SEMPRE UN PADRE) una sola scelta, rinunciare ad esserlo se non in modo saltuario ed incompleto.

Non avrà mai più modo di vivere con suo Figlio piccolo nessuna sorta di normalità o accudimento.
Sarà sempre sotto la spada di Damocle degli umori della "signora"

Ed è questo è il crimine più ignobile che passa sotto silenzio ogni giorno in ogni tribunale per i minorenni.

Che non si ha il coraggio di chiamare per nome.

Ma il tessuto sociale e le abitudini sono cambiate, il legislatore deve tenerne conto. Oggi i compiti di accudimento che compie un Papà a volte sono addirittura superiori a quelli che compie la Mamma, comunque sempre di meno affidati in una coppia esclusivamente a lei. Anche in tenerissima età.

Considerando purtroppo con quanta leggerezza si rinuncia a lottare per l'unione della propria Famiglia, i casi specialmente di Bimbi piccolissimi costretti a crescere nello stillicidio di una relazione che muore, generando rancori devastanti, sono ogni giorno di più.
Non ne ho mai fatto una questione Uomo-Donna, Bene o Male. Esistono individui che la vita e le scelte da loro fatte, non dimentichiamolo, ha reso Genitori.
Quando questo viene disatteso, o interpretato in modo distorto, perchè a pagare è sempre un Bambino, non deve MAI più essere una questione Uomo-Donna.
Ma semplicemente di Genitore. Se lo sei diventato.
E questo, cari Giudici, a volte che strano....
Succede anche ai Papà....

Ho una certezza, un domani anche questo muro cadrà. E risparmierà tanto dolore a troppa gente.
Ma affinchè questo giorno arrivi il prima possibile, che sia Legislatore che chi è chiamato ad applicare le norme decida di capire che quel tempo è arrivato, occorre che Tutti prima o poi, sappiano rendersi partecipi.

Magari stasera a te che leggi e distrattamente guardi il tuo Bambino, magari che fa i capricci per qualche cosa, e tu stanco per la giornata vorresti un pò di quiete, fai una cosa,
dagli un bacio
e pensa che per qualcuno non è così scontato poterlo fare....
Grazie a chiunque, magari solo per una pernacchia, lascerà un commento.  

Quando con troppa superficialità si dice..." ma si, è una madre che non fa vedere i figli al padre..." Che vuoi che sia, no?
10 novembre 2010 alle ore 18.47

... Quando con troppa superficialità si dice... " ma si... è una madre che non fa vedere i figli al padre..." si pensa mai a cosa voglia dire questa frase?

Mi è venuta spontanea e amara questa riflessione fuori dai denti che vorrei condividere con Voi:

Quando senti di donne che fanno di tutto per negare ai propri figli il diritto di frequentare il loro padre, ti fermi mai a pensare all'inferno che questa condizione presuppone? Hai idea se fosse capitato a te?Ci pensi se fosse capitato ai tuoi bambini? Se fossero i figli tuoi, quelli senza un padre con la "dignità di padre", se fossero bambini ai quali vuoi bene, quelli ai quali una "sedicente madre" tenta ogni messa in scena pur di impedire, limitare, ostacolare la frequentazione con il loro papà, rimarresti insensibile? Cosa faresti? Esiste un TERMINE, un aggettivo qualificativo adeguato che possa dare la pur pallida idea, il sinonino che dia il senso compiuto della barbarie e dell'infamia di questo comportamento, avvezzo a troppe donne che infangano il loro essere madre, e trovano connivente supporto nelle maglie larghe di una giustizia inadeguata (o completamente disattesa che è peggio ancora) e di amministratori della stessa spesso superficiali o costretti ad esserlo, quand'anche non siano più gravemente in malafede, se non altro ideologica? ( tra vent'anni la storia giudicherà con raccapriccio, ma ora?)

E quale è il genoma di questo male, dove lo si trova?
Negli anfratti dove si annidano Legali (impuniti) ridotti a prostitute del ... gioco al massacro tra coppie, istigatori a delinquere veri e propri, ca(ra)paci di mercificare la Vita di creature incolpevoli, immolandole sull'altare delle loro parcelle, nella certezza di non doverne mai rispondere...

Perchè portare pace porta pochi soldi, si sa....
Chissà se hanno figli, se e come li guardano negli occhi... chissà se quei bimbi sapessero di quel "benessere" costruito togliendolo ad altri Bambini...-
Tra Assistenti Sociali compiacenti, che di frequente dimenticano il focus del loro compito, ossia tutelare i minori appunto e non sfogare le loro frustrazioni omofofiche sotto l'egida di una battaglia femminista ( che fanno razzista) male interpretata ed anacronistica, al punto di utilizzare qualunque sotterfugio pur di non essere mai equidistanti nelle loro relazioni...

Perchè non si è MADRI in automatico solamente per aver partorito, o PADRI per aver prestato il seme nell'atto che porta a concepire, quello appartiene ad organismi che si siano soltanto riprodotti, semmai....
perchè essere MADRI e PADRI, essere GENITORI è un'altra cosa... decisamente diversa.
In Tribunali oberati di cause copia e incolla e che sentenze tali e quali emettono, senza MAI approfondire CASO per CASO ( o VITA per VITA, che in questo contesto è la stessa cosa)
Generando Mutanti macchine da guerra che approfittano delle disgrazie che tante altre donne subiscono, per nascondersi a livello giuridico dietro questo, ed esercitare loro, in modo subdolo, la più grossa delle vigliaccate!
Questa pratica che colpisce Padri indifesi, MA SOPRATTUTTO BIMBI, "amati" fintanto che possono essere utilizzati come arma di ricatto ed estorsione morale ed economica, DEVE FINIRE!!!
Questa minoranza afona ai media, trattata con la stessa indifferenza di chi è affetto da una malattia rara ed incurabile, perchè poco remunerativa per potr interessare la "ricerca", NON NE PUO' PIU' in una SOCIETA' CIVILE di sentire le proprie GRIDA DI DOLORE che cadono nel vuoto solamente perchè fanno poco ascolto, poco share....
Si aspetta morbosi, solamente la notizia di qualche tragedia annunciata... Per battersi il petto, ipocriti, puntando l'indice su qualcuno disperato che perde la testa, perchè non vede futuro, ma tantè, fa più rumore un ramo che cade, rispetto ad una foresta che cresce, e questa è fatta di uomini silenziosi e Bimbi prigionieri dell'indifferenza ai loro drammi, ma che sanno e devono sopravvivere, sovente anche a disastri economici...
Uno stupro è qualcosa di inumano ed è giusto che se ne parli tanto provando vergogna, eppure di questo STUPRO alla VITA subito ogni giorno da migliaia di PADRI e FIGLI purtroppo non ne parla mai nessuno...
Perchè quel dolore di Padri e Figli strappati al loro rapporto è un dolore che strazia l'ANIMA.
Ogni istante negato, una ferita che non cicatrizzerà mai...
Cosa risponderesti a tuo Figlio se fosse tuo FIGLIO piccino piccino a dirti... "Papà ma allora tu non mi vuoi più bene, perchè non mi fai mai più dormire a casa co' te?... io voglio stare qui e tu mi mandi via..."
"O... ma tu mi vuoi sempre bene che non ti vedo mai...?"
".. eri tu la notte a stare vicino a me... a portarmi dal dottore... a farmi la pappà... e ora?"
E magari c'è li qualcuno col fucile e cronometro ad aspettarti al varco... ad urlarti nelle orecchie del perchè ritardi di pochi minuti, rispetto al " DIRITTO DI VISITA" ( fa vomitare pure il termine) fregandosene altamente di Bimbi disperati che non vogliono tornare da loro, e vorrebbero restare con te, insensibili persino al loro pianto, alla disperazione che non può che essere anche la tua, in quel momento dove preghi Dio di trovare il sorriso giusto per convincerlo ad accettare di lasciarti...
Che guarda caso poi, è lo stesso qualcuno che sapientemente e con puntualità disarmante ti ha fatto saltare tre compleanni, feste e ricorrenze con un flurilegio di sotterfugi a "comando"...
Quello stesso Qualcuno che cambia subito Pediatra ( Poichè quella che magari ti conosce e da sempre e per ogni cosa di tuo Figlio da quando ha un mese di vita ha avuto solo te come riferimento... deve sparire) e si dimentica magari le vaccinazioni o le visite di accrescimento ma un giorno si e l'altro pure pretenderebbe certificati fasulli per non farti vedere tuo figlio... O peggio ancora millantando gravi e costosissime malattie per chiedere più soldi di mantenimento...
Ad approfittare di ogni crepa del tuo atteggiamento.... ed affossarti nello stillicidio di umiliazioni alle quali silente ti devi piegare, al tuo essere Uomo nel senso di essere umano schiacciato nell'impotenza del potersi ribellare ...
Perchè esiste una logica corrente, una donna a prescindere può fare qualunque cosa, anche la più vergognosa su come amministrare il rapporto "padre-figlio" e le viene permessa, ma se ti azzardi minimamente a chiederne conto, " dai vita ad un rapporto conflittuale", dimenticando quella "piccola" cosa che si chiama RAPPORTO DI CAUSA ED EFFETTO, e se decidi di cambiare atteggiamento perchè esausto ti lasci scorrere le cose addosso in automatico sei bollato come "l'uomo che ignora la prole"... ( è la "regola corrente" nella quale sguazzano, ghignano e prolificano, e con tanto sussiego dispongono, perchè è così che vengono giudicate le cose, oggi.)
Mai, dico mai un atto di censura verso "certe signore" e i loro comportamenti.
Al massimo ti puoi rivolgere al Giudice... ( che bella cosa, eh?)
Tradotto... come mettere in una bottiglia da affidare al mare il tuo destino...
e quello di TUO FIGLIO.... ( se provi a dire "nostro" come è giusto che sia, ti accusano di usarlo per tornare con la madre, beffardo eh?)
Se andrà bene avrà risposta tra mesi, forse tanti, forse letto con attenzione, forse no, intanto l'emorragia di soldi continua....
Ma quella del cuore, che prezzo ha?
Senza che nessuno abbia mai il minimo senso di Pietà. ( ma tu sei grande... e devi saper aspettare sulla riva di un fiume giudizi che arriveranno magari tra un anno... o due... o chissà quando.... Ma che per Qualcuno che HA BISOGNO ANCHE DI TE un anno, se ne ha due è il 50% della sua esistenza ... capisci?

Pensa ad ogni giorno in più che passa, dove se sei fortunato lo vedi poche ore per la strada, trasformandoti non in un Padre, ma in quello che lo porta alle giostre, se non piove al parco, a dare vita ad ogni sorta di fantasia per rendere lieve quel tempo da girovaghi, perchè vi hanno cancellato OGNI forma di rapporto che possa prevedere lo starvi vicino in una casa, in una cena, in un tenervi la mano prima della nanna, e mille e mille frammenti di momenti negati e proprio nella fase più delicata della vita, a livello di formazione psicologica... ma a chi importa dei suoi incubi presenti e futuri? ...)
Niente marca di più il senso del tempo che scorre del volto di un Bimbo che cresce.....
Come puoi spiegare a tuo Figlio che neanche provvedimenti del Giudice e Volanti a volte possono far nulla, se qualcuno decide di segregare a casa un BIMBO?
In quel modo puoi solo creare terrore gratuito in chi non può ancora capire... e ingoi. Lo devi fare.
Tu che per non dirgli cose che aggiungerebbero dolore al suo dolore, taci la verità e inventi un mondo a colori tutto vostro... dove non esistano cattivi, nemmeno tra sedicenti "mamme" e magari "nonni compiacenti a volte aizzatori... e intanto muori dentro.
E cerchi nel ricordo di una sua carezza l'appiglio per non impazzire...
NO! Decisamente, non c'è aggettivo renda l'idea....

Tutto questo partì da un link nel quale l'aggettivo che avevano "trovato" per definire tutto questo era fuori dallle pagine "corrette " del vocabolario...per nulla elegante ma decisamente forte, un insulto bello e buono che ho tolto, ma il concetto rimane...
Ps questo è quanto quel link così crudo mi ha portato in mente,

e spero che nessuno si sia potuto offendere per la durezza della sua sintesi, anzi come a me abbia potuto suggerire qualche riflessione.
Detto tra noi poi, più che una offesa, o aggettivo qualificativo l'ho interpretato quanto mai lontano da un epiteto, se mai vicino ad un grido di dolore...
Perchè ritengo questo un tema troppo importante per la collettività, per sentirci anche se non genitori, non chiamati in causa.... I Bimbi, sono la nostra forza, il nostro futuro, il patrimonio comune che in ogni caso dobbiamo difendere.

Chiaramente penso che non esista un caso uguale ad un altro, in tema di minori.
Difatti nella fattispecie mi riferivo solamente alla piccola rispetto ai numeri, ma pur sempre significativa quantità di casi nei quali quello che ho descritto, purtroppo avviene.
E' chiaro, sono molte di più le Donne che subiscono ogni sorta di angheria, tuttavia almeno ora su di loro si comincia a vigilare. Purtroppo è vero che in questa enorme quantità di drammi reali che colpiscono troppe Madri si crea quel'alveo di impunità dove scorrono e prosperano i comportamenti di quelle che in questa provocatoria nota descrivo.
Persone senza scrupoli, senza morale, che a volte hanno procreato con l'inganno per avere una sorta di bancomat.... ( atroce vero?... succede anche questo, purtroppo)
Certe di non rischiare mai se non in casi estremi, potestà genitoriale, affidamento e collocamento. Soprattutto se il minore è molto piccolo, possono contare su una sorta di immunità che consente loro ogni forma di calunnia, denuncia ad arte millantando ogni sorta di farneticante abuso, e qualunque forma di ostruzionismo legale del quale ne loro, tantomeno i loro avvocati dovranno rispondere, ma QUEL CHE E' PEGGIO ogni forma di ostacolo verso la frequentazione e la creazione o consolidamento del rapporto Padre-Figlio.
Anzi, avendo pure troppo tempo da dedicare a manipolazioni psicologiche da esercitare senza scrupolo e controllo sul minore. Che vede magari proprio la sua figuara di riferimento, non solo sparire all'improvviso ma trasformarsi ai suoi occhi in una sorta di mostro.
E chi opera sul territorio purtroppo, spesso non è all'altezza per capirlo, o peggio è quasi connivente ( esistono relazioni di certi assistenti sociali formulate in modo surrettizio se non addirittura mendace? esistono... esistono! E chi le controlla? Chi è delegato alla trasparenza e a punire chi sbaglia? Punire come?).
E chi risarcisce le devastazioni che ne derivano?
Certo, si fa appello al buon senso, ma si dimentica una cosa, che se ci fosse stato non si sarebbe arrivati a tanto. E quando una donna, decide di chiudere ogni forma di comunicazione, che abbia rifiutato ogni tentativo di mediazione, quando questa in pieno dispregio di ogni logica morale si arrocchi nella posizione "sei il padre ma non esisti" e faccia di tutto per sopprimere la tua Presenza nella vita di tuo figlio, pure dalle elementari decisioni del vivere quotidiano finanche, semplicemente perchè "decide di non interagire mai più con te" il Legislatore non interviene. Alza le mani. Ti dice che se chiami la Polizia alimenti il conflitto...
Non esiste nessuna forma di deterrenza nei confronti di chi si comporti così. Nessuna.
Tipo, non lo accetti come Padre? ok, Non sei una buona madre. Quindi il Bambino sta con lui.
Non accetti nessun dialogo verso le decisioni che riguardano vostro figlio? Non sei una buona madre, quindi il Bambino sta con lui.
Se non "sai" gestire l'emozionalità di un dialogo con quello che una volta è stato il tuo partner, ma sarà per sempre il Padre di tuo Figlio e crei il muro, come è possibile che tu possa essere genitore collocatario?
Come fai crescere questo Bimbo, come lo prepari ad affrontare l'UNIVERSO delle sue EMOZIONI che è il patrimonio più grande di ogni essere umano, dal quale dipenderà la riuscita di una persona capace di rendersi felice, se non sei in grado di gestire le tue?

Ti sei rivolta al Tribunale per i Minorenni chiedendo la decadenza della Potestà Genitoriale per motivi che "solo due!!!! ( ci vuole tempo) anni dopo" si sono dimostrati privi di fondamento???
LA PERDI TU LA POTESTA' GENITORIALE, altro che affido condiviso e collocamento presso di te, ad esercitare ogni forma di cattiveria...

Questo è il dramma nudo e crudo.

Come si fa a dialogare nell'interesse di un Figlio se si permette ad un Genitore di poter RIFIUTARE ogni forma di comunicazione con l'altro Genitore senza pagare dazio? Come?
Che può gestire con perfidia scioccante e da una parte sola qualunque scambio di informazioni anche le più banali del vivere quotidiano che riguardino UN BAMBINO che comunque ha un Padre, ( ma che interpreta come suo soltanto) impedendogli finanche di sentirlo al telefono? O peggio facendogli vivere quel momento come una colpa?
Che possibilità pratiche, reali intendo, non teoriche o... a data da divenire, rimangono ad un Padre per cambiare, se le vive , questo stato di cose? ( certo, indovina chi è copia e incolla il genitore collocatario?

indovina nonostante gli indubbi passi avanti del Legislatore quale sia la riluttanza dei Giudici nell'applicare le nuove normative?)
Spesso rimane all'altro Genitore ( che in questo caso è praticamente SEMPRE UN PADRE) una sola scelta, rinunciare ad esserlo se non in modo saltuario ed incompleto.

Non avrà mai più modo di vivere con suo Figlio piccolo nessuna sorta di normalità o accudimento.
Sarà sempre sotto la spada di Damocle degli umori della "signora"

Ed è questo è il crimine più ignobile che passa sotto silenzio ogni giorno in ogni tribunale per i minorenni.

Che non si ha il coraggio di chiamare per nome.

Ma il tessuto sociale e le abitudini sono cambiate, il legislatore deve tenerne conto. Oggi i compiti di accudimento che compie un Papà a volte sono addirittura superiori a quelli che compie la Mamma, comunque sempre di meno affidati in una coppia esclusivamente a lei. Anche in tenerissima età.

Considerando purtroppo con quanta leggerezza si rinuncia a lottare per l'unione della propria Famiglia, i casi specialmente di Bimbi piccolissimi costretti a crescere nello stillicidio di una relazione che muore, generando rancori devastanti, sono ogni giorno di più.
Non ne ho mai fatto una questione Uomo-Donna, Bene o Male. Esistono individui che la vita e le scelte da loro fatte, non dimentichiamolo, ha reso Genitori.
Quando questo viene disatteso, o interpretato in modo distorto, perchè a pagare è sempre un Bambino, non deve MAI più essere una questione Uomo-Donna.
Ma semplicemente di Genitore. Se lo sei diventato.
E questo, cari Giudici, a volte che strano....
Succede anche ai Papà....

Ho una certezza, un domani anche questo muro cadrà. E risparmierà tanto dolore a troppa gente.
Ma affinchè questo giorno arrivi il prima possibile, che sia Legislatore che chi è chiamato ad applicare le norme decida di capire che quel tempo è arrivato, occorre che Tutti prima o poi, sappiano rendersi partecipi.

Magari stasera a te che leggi e distrattamente guardi il tuo Bambino, magari che fa i capricci per qualche cosa, e tu stanco per la giornata vorresti un pò di quiete, fai una cosa,
dagli un bacio
e pensa che per qualcuno non è così scontato poterlo fare....
Grazie a chiunque, magari solo per una pernacchia, lascerà un commento.

PATRIZIO

sabato 2 agosto 2014


Amira Hass: La sconfitta morale di Israele ci perseguiterà per anni

Se la vittoria si misura con il numero dei morti, allora Israele e il suo esercito hanno stravinto. Dal momento in cui scrivo queste parole (il 26 luglio) al momento in cui voi le leggerete i morti saranno più mille (di cui il 79-80 per cento civili).

Di quanto aumenterà il conto? Dieci morti? Diciotto morti? Altre tre donne incinte? Altri cinque bambini, con gli occhi socchiusi, la bocca spalancata e i denti da latte sporgenti, con le magliette che grondano sangue mentre i corpi vengono portati via, ammassati su una barella? Se vincere significa costringere l’avversario a caricare i bambini massacrati su un’unica barella (perché le barelle non bastano) allora il capo di stato maggiore Benny Gaz e il ministro della difesa Moshe Ya’alon hanno vinto, e insieme a loro hanno vinto tutti quelli che li ammirano.

Un premio spetta anche alla startup nation, per aver riportato il minor numero possibile di notizie nonostante tutti mezzi d’informazione internazionali disponibili. “Buongiorno, è stata una notte tranquilla”, annunciava allegramente la radio dell’esercito il 24 luglio. Il giorno prima le forze di difesa israeliane avevano ucciso 80 palestinesi, di cui 64 civili, inclusi 15 bambini e cinque donne. Almeno trenta persone erano state ammazzate durante la stessa “notte tranquilla” di cui parlava l’esercito. Sono morti a causa delle schegge, delle bombe e delle pallottole israeliane (per non parlare del numero di feriti e di case distrutte).

amira_hass

Se la vittoria si misura con il numero di famiglie spazzate via nel giro di due settimane (con tutte le combinazioni possibili tra genitori, figli, nonni, nuore, generi, nipoti, cognati) allora Israele ha vinto nettamente. Ecco alcuni cognomi: Al Najjar, Karaw’a, Abu-Jam’e, Ghannem, Qannan, Hamad, Al Salim, Al Astal, Al Hallaq, Sheikh Khalil, Al Kilani. In queste famiglie i pochi sopravvissuti ai bombardamenti delle ultime due settimane si ritrovano a provare invidia per i morti.

E non possiamo dimenticare una corona d’alloro per i nostri esperti legali, senza i quali l’Idf non muove un dito. Grazie a loro far saltare in aria una casa (vuota o piena) è un atto facilmente giustificabile. Basta sostenere che uno dei componenti della famiglia è un bersaglio legittimo (un esponente di Hamas, un soldato, un politico di qualsiasi tipo, un membro della famiglia o soltanto un ospite). “Se tutto questo è legale secondo il diritto internazionale”, mi ha confessato un diplomatico sbalordito per il sostegno accordato dal suo paese a Israele, “allora significa che c’è qualcosa di sbagliato nel diritto internazionale”.

Un altro bouquet di fiori va ai nostri consulenti, laureati delle più esclusive facoltà di diritto di Israele e degli Stati Uniti (e forse anche del Regno Unito). Sono loro a consigliare all’Idf di sparare sulle squadre di soccorso per impedirgli di aiutare i feriti. Nelle ultime due settimane sono stati uccisi sette componenti delle squadre di soccorso, due soltanto il 25 luglio. Altri 16 sono stati feriti, e il conto non include i casi in cui gli attacchi dell’Idf hanno impedito ai soccorritori di arrivare in macchina sul luogo di un disastro.

Qualcuno di voi ripeterà la litania dell’esercito, secondo cui “i terroristi si nascondono nelle ambulanze”. Certo, perché i palestinesi non vogliono salvare i feriti, non vogliono evitare che muoiano dissanguati in mezzo alle macerie. È questo che pensate, vero? Siete davvero convinti che i nostri infallibili servizi d’intelligence (che da anni ignoravano l’esistenza della rete di tunnel sotterranei) potessero sapere in tempo reale che in ogni ambulanza colpita o bloccata dall’Idf si nascondevano palestinesi armati? Perché è lecito far saltare in aria un intero quartiere per salvare un soldato israeliano ferito ma non si può fare nulla per salvare un anziano palestinese intrappolato tra le macerie? Perché è proibito salvare un uomo armato, o più precisamente un combattente palestinese, che è stato ferito mentre cercava di respingere un esercito invasore?

Se la vittoria si misura con la capacità di provocare un trauma devastante (e non per la prima volta) a 1,8 milioni di persone che aspettano solo la morte, allora la vittoria è vostra.

Questi trionfi alimentano la nostra implosione morale, la sconfitta etica di una società che non intende guardarsi allo specchio, che si lamenta per il ritardo di un volo e nel frattempo si considera composta da uomini illuminati. Una società che piange i suoi 40 soldati morti ma allo stesso tempo è insensibile alla sofferenza e al coraggio del popolo che sta attaccando. Una società che non capisce fino a che punto le forze in campo sono squilibrate.

“Nella sofferenza e nella morte”, mi ha scritto un amico da Gaza, “ci sono grandi manifestazioni di tenerezza e bontà. Le persone si aiutano a vicenda, si consolano. I bambini cercano di aiutare i genitori come meglio possono. Ho visto molti bambini non più grandi di 10 anni abbracciare i fratelli più piccoli per cercare di distrarli dall’orrore. Così giovani, ma già responsabili per qualcun altro. Non ho incontrato un solo bambino che non abbia perso qualcuno. Un genitore, un nonno, una zia, un amico o un vicino. Se Hamas è emerso dalla generazione della prima intifada, quando i giovani che lanciavano pietre ricevevano in cambio pallottole, cosa nascerà dalla generazione che negli ultimi sette anni è stata brutalmente e sistematicamente massacrata?”.

La nostra sconfitta morale ci perseguiterà per molti anni.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Fonte: L’Internazionale

Hamira Hass è una giornalista israeliana. Vive a Ramallah, in Cisgiordania, scrive per il quotidiano Ha’aretz de ha una rubrica su Internazionale.

http://www.controinformazione.info/amira-hass-la-sconfitta-morale-di-israele-ci-perseguitera-per-anni/