sabato 29 settembre 2012

di Ferdinando Imposimato [09/09/2012]
Monti non ha avuto il coraggio di emanare un decreto legge per eliminare gli ingiusti privilegi dei politici chiedendo il voto di fiducia al Parlamento.
A Monti seguirà un altro Monti, probabilmente ancora più schierato a favore dei privilegi delle classi egemoni dell'economia e della finanza, con un Passera che annuncia il rilancio delle grande infrastrutture, tra cui lo sciagurato aeroporto di Viterbo, causa principale di corruzione e di sfruttamento dei più deboli, con enormi spese per la collettività.
La crisi italiana ed europea
di Ferdinando Imposimato [09/09/2012]

E' questo il periodo più buio della storia d'Italia, con una classe politica corrotta e incapace di governare e una giustizia che non riesce a colpire i responsabili delle stragi e dei fenomeni degenerativi criminali più pericolosi che riguardano Cosa Nostra, la corruzione diffusa, l'evasione fiscale, l'aggressione all'ambiente e al territorio e la distruzione del patrimonio paesaggistico e artistico culturale. Intanto la giustizia sociale, voluta dalla Costituzione, ha subito un gravissimo vulnus dalla riforma delle pensioni, che ha consentito il risparmio di 300 miliardi di euro. Con lavoratori e pensionati si è agito in maniera drastica, mentre non si è fatto nulla di concreto per ridurre gli enormi privilegi del ceto politico, che invece sono cresciuti a dismisura. C'è una contraddizione palese e intollerabile tra le promesse di Monti al momento del suo insediamento, quando indicò come priorità del governo il rigore, lo sviluppo e l'equità sociale, e la condotta concreta tenuta dall'esecutivo. Sul rigore, Monti ha dimostrato una durissima attenzione solo verso i lavoratori, gli operai e i pensionati e una resa totale verso i più abbienti, con l'evasione che si allarga a scapito dello sviluppo e dell'equità. Quanto alla giustizia sociale, essa ha subito ulteriori attacchi con aumenti dei costi dei beni primari e della benzina che colpiscono soprattutto i titolari di redditi più bassi.

Monti ha fatto ricorso al voto di fiducia del Parlamento in molti casi che non erano così importanti ed ha ottenuto sempre la fiducia perchè i politici sono stati costretti a votare la fiducia per non andare a casa, ma non ha avuto il coraggio di emanare un decreto legge per eliminare gli ingiusti privilegi dei politici chiedendo il voto di fiducia al Parlamento, così il decreto entrerebbe subito in vigore. In tal modo si scoprirebbe chi vuole mantenere i privilegi e chi eliminarli. Egli dovrebbe essere intransigente con i forti e i prepotenti e tollerante verso i più deboli.

Monti ha ignorato le istanze provenienti dalla società civile e il consenso ottenuto dal referendum promosso dall'Unione Popolare contro la diaria dei parlamentari più pagati del mondo, in una delle situazioni più tragiche per il Paese. Non importa che l'iniziativa sia di dubbia costituzionalità, in quanto non è possibile indire un referendum l'anno prima delle elezioni legislative. L'adesione ottenuta di circa un milione di voti è l'ennesimo segnale del clima ostile manifestato da settori molto estesi della società contro il sistema politico e i politici. Il previsto taglio del 20% dei parlamentari è andato a farsi benedire, e questo a causa della volontà dei parlamentari di ogni parte politica di ridurre il rischio di una propria mancata rielezione. Né si può ignorare che è desolante lo spettacolo di un'Italia che è sempre più divorata dalla mafia e di una pubblica opinione che considera normale la trattativa con i poteri criminali di stampo mafioso. L'impunità sui grandi delitti di stragi, l'alleanza tra Cosa Nostra e settori ampi dello Stato e il riemergere di quei politici che quelle stragi vollero per fini politici di conquista del potere ci pongono sempre più a livello delle narco democrazie in stile sudamericano. Purtroppo bisogna riconoscere che ci siamo abituati a convivere con Cosa Nostra e ad accettare in Parlamento personaggi che rappresentano gli interessi delle cosche che detengono e controllano ampi poteri dell'economia e del sistema politico.

La situazione interna è anche più drammatica del passato. Il Governo Monti non solo non è riuscito a ridurre di un centesimo i privilegi della classe politica di Governo che vara le riforme contro i più deboli ma mantiene e moltiplica tutte le sue retribuzioni e indennità. Esso non ha neppure varato come promesso una legge elettorale che riconosca il voto di preferenza ai cittadini. Le prossime elezioni politiche, con la legge elettorale più vergognosa che abbiamo mai avuto, appaiono già segnate da un destino infausto per coloro che sognavano un rinnovamento del ceto politico. Sulla base dei sondaggi più recenti il PD assieme a SEL e UDC possono ottenere attorno al 35% dei voti. Mentre un'intesa del PDL con la Lega raggiungerebbe a stento il 25%. Il PDL e lo stesso PD, d'altronde, faticano a immaginare alternative future che li vedano antagonisti, essendosi abituati al consociativismo più intenso e irriducibile a scapito della democrazia dell'alternanza, essenza della libertà. L'IDV e SEL si aggirano attorno al 6% ciascuno. Intanto il movimento 5 stelle, nonostante le amenità propalate da Grillo, è stimato al di sopra del 20%, poco al di sopra del PDL e poco al di sotto del PD. Chiunque dovesse vincere, tra gli attuali competitori di centro destra o centro sinistra, troverà l'agenda già scritta. Qualunque maggioranza scaturisca dall'attuale sistema di partiti, si orienterà verso programmi che saranno la continuazione di quelli seguiti fino ad oggi. A Monti seguirà un altro Monti, probabilmente ancora più schierato a favore dei privilegi delle classi egemoni dell'economia e della finanza, con un Passera che annuncia il rilancio delle grande infrastrutture, tra cui lo sciagurato aeroporto di Viterbo, causa principale di corruzione e di sfruttamento dei più deboli, con enormi spese per la collettività.

Lo scenario che si prefigura è desolante: con Pd, Sel, Udc e Pdl che insieme non superano il 55 % dei potenziali elettori. Mentre l'opposizione verrà gestita da un improbabile Grillo con il suo movimento cinque stelle che tende ad isolare l'Italia e a ignorare il progetto di una Europa unita che realizzi un'area mediterranea in grado di competere in posizioni di parità con il gigante americano e con il governo di Berlino per salvaguardare la pace.


Intanto, mentre Monti e Merkel fingono di rassicurarci vedendo un po' di luce in fondo al tunnel, le banche USA e i grandi gruppi dell'industria mondiale non condividono le stesse speranze e si preparano al peggio. L'ipotesi che mettono in conto è quella di un potenziale collasso dell'intera unione monetaria europea. In prima fila ci sono i colossi americani del calibro di Goldman Sachs e Bank of America. Inoltre cresce il numero dei gruppi internazionali che decidono di ritirare la propria liquidità dalla zona euro.

E vediamo allontanarsi il sogno di un'Europa federale che ci liberi dalla tutela degli Stati Uniti che, dopo avere promosso e gestito la strategia delle stragi nel nostro Paese, ci hanno coinvolto in due guerre devastanti, mentre vediamo riemergere l'Europa degli stati nazionalisti che ci hanno trascinato in due guerre mondiali. Si allontana la prospettiva di un'Europa che venne disegnata da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, ma anche da Sandro Pertini. Che invocava la caduta delle barriere nazionalistiche che ancora oggi riemergono con una Germania sempre più egemone e prevaricatrice. Il nazionalismo- disse Pertini- è stato il padre naturale del fascismo e del nazismo. E vi è ancora parecchio nazionalismo in Europa, non nascondiamocelo. L'Europa dovrebbe diventare una grande nazione federale composta di Stati autonomi. E non dobbiamo dimenticare che le grandi guerre hanno avuto origine in Europa. La cosa più grave è che l'America è riuscita a installare in Italia una serie di basi missilistiche per avere domani chi li sorregge se dovesse esplodere un conflitto>>.


Oggi la situazione è peggiorata: siamo i più esposti al rischio della distruzione totale. L'Italia sarebbe il Paese più colpito dai missili iraniani se dovesse essere scatenata dall'America una ennesima guerra preventiva alla quale ancora oggi gli americani e i neoconservatori pensano per distruggere Ahmadinejad. Né i governi di centro sinistra né quelli di centrodestra sono riusciti a rispettare la volontà delle popolazioni locali nell'eliminazione delle basi atomiche. E questo pericolo aumenta sempre di più con la minaccia della vittoria di un Mitt Romney, mormone, che si vale di un vice presidente, Paul Ryan, ancora più schierato a destra contro lo Stato sociale, deciso a distruggere la riforma sanitaria varata da Obama. E naturalmente perché vi sia un'Europa veramente Unita, deve esserci un Parlamento dotato di poteri effettivi, legislativi e di controllo, che si impongano a tutti, diventino legge per tutti i paesi. Ma perché il Parlamento sia un vero Parlamento, bisogna che abbia di fronte a sé un vero governo, che prenda le sue decisioni a maggioranza.

Quello che abbiamo adesso alla Comunità europea è uno pseudogoverno perché le decisioni più importanti vengono prese dalla Banca Centrale Europea nell'interesse dei banchieri e finanzieri, e perché basti che l'Inghilterra dica di no alle decisioni dell'Europa perché ogni scelta è bloccata.

Ferdinando Imposimato

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