giovedì 23 gennaio 2014

Lucernario di Saramago José

Lucernario di Saramago José

"Quando sarai cresciuto, vorrai essere felice. Per il momento non ci pensi ed è proprio questo il motivo per cui lo sei. Quando ci penserai, quando vorrai essere felice, smetterai di esserlo. Per sempre! Forse per sempre!... Hai sentito? Per sempre. Quanto più forte sarà il tuo desiderio di felicità, tanto più sarai infelice. La felicità non è qualcosa che si conquista. Ti diranno di sì. Non crederci. La felicità è o non è".

Sono passati due anni dalla morte di Saramago e arriva anche in Italia Lucernario, edito da Feltrinelli. Una storia singolare sta dietro a questo romanzo perduto e ritrovato. Terminato nel 1953, quando Saramago aveva appena trent'anni, il romanzo fu inviato a una casa editrice che non si preoccupò nemmeno di scrivere due righe per comunicare all'autore che non aveva intenzione di pubblicarlo. Nel 1999, dopo più di quarantacinque anni, quando ormai Saramago era uno scrittore e un Nobel di fama mondiale, la stessa casa editrice si fa viva dicendo che nel corso di un trasferimento di struttura il manoscritto di quel suo primo romanzo era stato ritrovato e che sarebbe stato un onore pubblicarlo. Saramago rispose "Obrigado, ora no" e se ne tornò a casa con il suo fascicolo di fogli scritti a macchina.
Nel 1999 Saramago si è rifiutato di pubblicare Lucernario perché riteneva che non fosse più il momento per quel suo primo libro dimenticato. Quel romanzo rappresentava ancora una ferita aperta, una delusione cocente. All'epoca, dopo la mancata risposta dell'editore - uno sgarbo a cui se ne aggiunsero molti altri nel corso della sua carriera - passarono molti anni prima che Saramago decidesse di nuovo di pubblicare. Oggi che lui non c'è più, questo delicatissimo romanzo in cui si possono già individuare alcuni temi cardine che poi saranno sviluppati ampiamente nella produzione successiva, arriva come un dono a consolarci per una perdita grandissima e a dimostrarci che la letteratura riesce ancora a sopravvivere alla morte.


Lucernario è un romanzo corale che narra la storia di alcune famiglie che vivono in un condomino di tre piani. Un lucernario sul tetto illumina le scale del palazzo, come il narratore fa con le vite degli inquilini. È il Saramago che conosciamo, quando ci troviamo di fronte alla profonda e sottile penetrazione nei recessi più nascosti del pensiero e dell'animo umano; davanti alla carica ironica della sua scrittura e allo sguardo con cui osserva le sue creature. La stile è ancora lineare, piano, ottocentesco, di ampio respiro, lontano dallo sperimentalismo a cui approderà nei decenni successivi.


Siamo a Lisbona negli anni Quaranta. La seconda guerra mondiale è finita e il Portogallo si trova nelle mani di Salazar. Inizia un nuovo giorno e ci ritroviamo nella modesta abitazione del calzolaio Silvestre e di sua moglie Mariana. Già nel primo capitolo facciamo la conoscenza di quasi tutti i personaggi del romanzo. Silvestre e Mariana, una coppia di anziani coniugi teneramente innamorata come il primo giorno. Le giovani sorelle Adriana e Isaura, che vivono con la madre e la zia e nascondono un morboso segreto. La magra e repressa Justina, in lutto dopo la morte della piccola figlia Matilde, e moglie di Caetano, linotipista al Notícias do Dia. Anselmo, Rosália e la bella figlia Maria Cláudia, che sarà costretta ad accettare sporchi compromessi. La seducente Lídia, mantenuta dai soldi dell'amante. La spagnola infelice Carmen, sposata con Emílio, e il figlio Henriquinho. Una galleria variopinta di esistenze intente a far fronte ai piccoli e grandi problemi della vita quotidiana, ad architettare piccole ipocrisie, a fare i conti con i sogni di gioventù, le difficoltà del presente, le sconfitte e le delusioni della vita. Sullo sfondo il Portogallo salazarista e le sue miserie.
Poco più avanti, farà la sua comparsa un personaggio che, in un certo senso, è lo stesso Saramago. Abel, giovane intellettuale libertario, senza vincoli, libero e solo, abiterà in casa di Silvestre e Mariana per il breve periodo di tempo occupato dal romanzo, legandosi con affetto ai due coniugi. Tra il vecchio Silvestre e il giovane Abel si instaurerà un intenso dialogo sul senso della vita, dei sentimenti e dell'agire umano, sulla libertà e sulla responsabilità, sulla scelta tra l'intervento e la rinuncia, sulla possibilità o meno di redimere l’umanità. Vediamo come il tema sia già presente nella riflessione di Saramago.

Lucernario era forse un romanzo troppo scottante per essere pubblicato nel 1953, quando la dittatura salazarista controllava ogni azione pubblica? Bisogna ricordare che nel 1947 Saramago aveva pubblicato il romanzo (poi decisamente ripudiato) Terra del peccato, che non fu accolto positivamente da Salazar e strinse la morsa della censura sull'attività giornalistica dell'autore. Forse la casa editrice preferì non rischiare, nonostante Lucernario non fosse un romanzo politico. Forse preferì tenere il manoscritto in sospeso, in attesa di tempi più liberali per accogliere il relativismo che si dispiega nelle sue pagine. Non si sa quali furono le circostanze che spinsero l'editore a ignorare questo bellissimo romanzo: fresco, profondo, misurato, incredibilmente maturo per un giovane di poco più di vent'anni. È un piacere riscoprirlo oggi e aggiungere un ulteriore interessante tassello alla produzione appassionata di uno degli scrittori più importanti del Novecento.


José Saramago - Lucernario
Titolo originale: Claraboia

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