mercoledì 1 ottobre 2014


di Sheyla Bobba –



Sono quattro milioni, sono soli e hanno paura. Terrorizzati dall’idea di non vedere più i loro figli. In 900 mila sono indigenti totali: significa che, dopo gli assegni di mantenimento, le rate di auto e/o mutuo e qualcosa per la sopravvivenza, sono costretti a rivolgersi alle Caritas (90mila a Roma, 50mila a Milano … per esempio). Sono i padri separati; quelli “separati male” poi, sono vittime di ogni sorta di malignità.



PAS a danno dei figli (Sindrome di alienazione genitoriale), un vero e proprio “lavaggio di cervello” ai bambini, con l’unica finalità di portarli a credere che il padre (nel 80% dei casi genitore non affidatario) sia l’uomo nero, responsabile della condizione familiare creatasi (e invece il 74% delle separazioni è chiesto proprio dalla moglie), violento e non interessato al/ai figlio/i, stalking. Uomini-bersaglio di una burocrazia medioevale che tutela la donna a dismisura (mentre, a ben vedere, denota caratteristiche maschilista il voler proteggere in modo abnorme colei che viene dichiarata sesso debole); uomini oggetto di false denunce. I dati ormai non sono più allarmanti, ma una vera e propria piaga sociale.



Studi condotti sulle problematiche della separazione evidenziano, da circa 16 anni, un uso strumentale della carta bollata; per far rivalsa, economica, morale, l’allontanamento dal figlio, piacere di vendetta e, in pratica, annientamento dell’ex coniuge.



Ove non presenti, si creano ad arte denunce e calunnie di violenze d’ogni genere. Questo garantisce lunghe peripezie burocratiche, lesioni al denunciato, malesseri d’ogni sorta alla prole coinvolta e non ultimi, ingenti esborsi economici.



Per dare un’idea dei numeri riporto quanto espresso da Sara Pezzuolo, Psicologa Giuridica: “Le false accuse di maltrattamenti, percosse, abusi sessuali e violenze di vario genere su donne adulte e figli minori – le querele costruite al solo scopo di eliminare l’ex marito dalla vita dei figli – oscillano nelle procure italiane da un minimo di 70% ad un massimo del 90%”.



Madri violente, mogli che non assomigliano, per nessun tratto, alle donne che si sono condotte all’altare; padri resi “defunti in vita”, costretti a calpestare la propria dignità, incapaci (perché privi di mezzi) di difendersi e tutelarsi.





Da qualche mese “l’armata dei padri” si sta muovendo in diverse direzioni: la manifestazione del 5 ottobre a Roma, i convegni e i dati che oggi non si possono più negare.



Si richiede la tutela e la garanzia che leggi come la n. 54/2006 vengano applicate, che vi sia immediato riscontro contro una donna che emette una falsa denuncia di molestia sessuale: gesto che, oltre ad essere abominevole nei confronti dell’uomo, crea problematiche elevate per tutti i corpi di tutela coinvolti. È anche uno schiaffo a chi realmente subisce violenza.



Ci vogliono controlli mirati ai centri antiviolenza donna (strutture lodevoli), si deve eliminare il velo di omertà che uomini vittime di stalking usano per coprire la vergogna, unita magari all’onta di un tradimento. È indispensabile che tutti questi quattro milioni, siano uniti, che formino una grande voce, che tutti rispondano al grido “via Erode” e che, finalmente, si possa parlare di bigenitorialità, tutela dei figli e futuro da costruire per questi bambini.

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