giovedì 24 gennaio 2013

Catania Città

SICUREZZA, FNS CISL: UN’ANALISI DEL SETTORE‏

A Catania, c’è l’unico Nucleo elicotteri dei Vigili del fuoco per la Sicilia, mentre il ministero vorrebbe dimezzarne il Nucleo sommozzatori. E la polizia penitenziaria fa turni di servizio oltre l’orario di lavoro, con forti stress lavorativi e perdita della serenità personale.
L’analisi del settore sicurezza etneo è stata fatta oggi nel corso del 2° congresso della Fns Cisl di Catania che ha anche eletto la segreteria provinciale in carica per i prossimi quattro anni. Antonio Sasso è stato confermato alla guida del sindacato e con lui i componenti Giuseppe Zumbo, segretario generale aggiunto, e Claudio Di Stefano. Hanno partecipato anche Pompeo Mannone, segretario generale nazionale Fns Cisl, Domenico Ballotta, segretario regionale Fns e Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania.
Sasso ha denunciato anche la vetustà dei mezzi di servizio, «divenuti ormai, in alcuni casi, veri e propri pezzi da museo». «È intollerabile – ha aggiunto – trasportare dei detenuti, anche di una certa pericolosità, in situazioni a dir poco estreme o fare interventi con autopompe con più di 15 anni di servizio con cui si affrontano estati roventi e quotidiani incendi di sterpaglie».
Precarie sono anche le dotazioni di sicurezza dei vigili. «Solo il Vigile del fuoco che lavori in sicurezza può dare sicurezza. E con miglioramenti organizzativi si può ottimizzare il servizio senza costi aggiuntivi, dando responsabilità alle strutture per il controllo di qualità interno per evitare che si verifichino infortuni sul lavoro».
La polizia penitenziaria, per Sasso, paga la precarietà sociale che ha anche nella disattenzione della politica una delle sue origini. «Delinquenza e illegalità ricadono sul lavoro di chi giorno per giorno vive e lavora in istituti come Piazza Lanza e Bicocca, o quello per minori di Acireale, dove la vita intramuraria appare più che mai insopportabile e ottocentesca. Il lavoro del poliziotto penitenziario è difficile, sempre confinato in quattro mura come se fosse lui a scontare colpe mai fatte, con strutture vecchie, spesso insalubri, e organici sottodotati».
La proposta: prevedere in ambito ministeriale un supporto psicologico sia per i vigili che per la polizia penitenziaria, in quanto a causa della particolarità dei due mestieri, gli operatori vivono sulla propria pelle situazioni difficili che potrebbero essere complicate gestire da soli.
Mannone, dalla sua, ha aggiunto che tanto per la Protezione civile quanto per i penitenziari, «occorre avere un progetto organico nazionale di insieme. Un progetto che punti, per la prima, a dare maggiore peso alla prevenzione, per i secondi a riformare le cause del sovraffollamento carcerario, ad adeguare gli organici e adeguare gli istituti ai dettami della Costituzione».
Per Rotolo, «il settore della sicurezza ha bisogno di lavoratori che si sentano protetti e motivati, perché ogni giorno vigilano sulle emergenze e sulla legalità. Il sindacato lotta contro gli abusi e le discriminazioni con grande responsabilità anche nell’interesse dei cittadini».
Dillo in giro:
  • Print
  • Digg
  • StumbleUpon
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Twitter
  • Google Bookmarks
  • Google Buzz
  • MySpace


Nessun commento:

Posta un commento