domenica 30 giugno 2013

piu' leggo, piu' mi informo e piu'...

Più leggo, più mi informo e più..

“Gli italiani sono generalmente di piccola statura e di pelle scura, non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché indossano lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e latta nelle peri ferie delle città, dove vivono vicini gli uni agli altri. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso cucina, dopo pochi giorni di...ventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue per noi incomprensibili, forse antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina. Fanno molti bambini che faticano a mantenere. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche. Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti, ma disposti più di altri a lavorare”..

Questa è la fedele trascrizione della relazione ufficiale con cui l' Ispettorato all' Immigrazione riferiva al Congresso Usa nel 1912, ed è singolare che oggi, dopo 101 anni, noi italiani descrivano con le identiche parole gli immigrati che arrivano qui, evidentemente dimentichi che in un passato recentissimo i nostri nonni e genitori siano stati vessati dagli stessi insulti, luoghi comuni e pregiudizi.

Sin da ragazzo ho sempre sentito dire che “al peggio non c’è mai fine”.. e l’attività legislativa in tema di immigrazione dei nostri inconcludenti frequentatori delle sedi istituzionali, arbitrariamente strapagati ed onorati, mi sembra che contribuisca notevolmente a rafforzare l’antico detto. Dopo essersi impegnati in una sfibrante attività masturbatoria della mente, tra fastidiosi disturbi alla vista ed una diffusa spossatezza del corpo, hanno “legiferato” giustificando poi con dotti paroloni il loro prodotto. Sostanzialmente un’ insieme di condizioni astruse che, per non perdere l’abitudine di farci ridere dietro dal resto del mondo, ha immediatamente prodotto situazioni di tale stupidità da non temere confronti.. nell’universo.

Leggendo tra le storie incredibili frutto delle loro cervellotiche disposizioni, si apprende di un tale Rami Abou Eisa che è nato a Biella nel 1987 da genitori egiziani che vivono in Italia da 33 anni! Unico della fami glia a non avere la cittadinanza italiana perché maggiorenne quando i suoi genitori l'hanno ottenuta, ha fat to domanda per la cittadinanza ad agosto 2007 e a poco più di un mese dall’agosto 2013, ovvero 6 anni do po.. il farraginoso e costosissimo apparato burocratico non ancora gli dato risposta! E’ un ragazzo di 25 anni che studia archeologia a Torino come “studente extracomunitario”.. pur essendo nato, cresciuto e pasciuto in Italia, che non può viaggiare all'estero né può tornare in Egitto perché lo arresterebbero come disertore non avendo fatto lì il servizio militare.

Valentino Agunu invece è nato a Roma nel 1987. I suoi genitori sono venuti in Italia dalla Nigeria nel 1981, ben sei anni prima che lui nascesse. Ha tre sorelle nate e cresciute in Italia, tutte cittadine italiane. Quando lui era in prima media, con la famiglia è tornato in Africa per poi trasferirsi a New York. Valentino ora vive in Italia anche se ha perso i requisiti per chiedere la cittadinanza ed è costretto a vivere nella “sua Italia” gra zie a un permesso di soggiorno per motivi di studio..

Già di fronte al grave e complesso tema dell’immigrazione il sano ragionamento spesso vacilla.. se poi si aggiunge il nocivo prodotto confezionato dalle menti gravemente turbate dalla insicurezza e impreparazio ne di gente impantanata in mezzo al guado tra frecciate vaticane e sassate destrorse, l’opera è conclusa. Grazie alle loro assurdità oggi si ha che sei italiano se hai almeno un genitore italiano. Se nasci da genitori stranieri, solo quando compi 18 anni puoi chiedere la cittadinanza ma se la tua famiglia per un periodo non è stata residente in Italia.. perdi il diritto a chiederla. Poi per ottenerla i tempi sono a dir poco biblici.

Sono più di un milione i ragazzi nati in Italia, che parlano italiano, che pensano italiano, che si sentono italiani sin nel midollo ma che non hanno la cittadinanza. Vivono con permessi di soggiorni ma se non studia no e non lavorano invece che “bamboccioni” diventano “clandestini”! Oltre alla grande potenzialità della normale produttività, per la legge dei grandi numeri in probabilità tra loro ci saranno certamente anche dei talenti e quindi disperdendo questa enorme forza perdiamo sicuramente un grande valore aggiunto morale ed economico.

E’ dunque ancora una volta l’abissale distanza tra i legislatori nostrani e quelli del resto del mondo occiden tale ad evidenziare l’inconcludenza dei primi. Quelli americani, dopo aver letto e approvato la dura relazio ne dell’Ispettorato all’Immigrazione a carico degli immigrati italiani, si guardarono bene dal cavillare ambi guamente come hanno saputo fare i nostri e questo contribuì a rendere grande l’America.

Tra i tanti esempi citabili, frutto copioso delle loro scelte, voglio qui ricordare Fiorello La Guardia, figlio di padre pugliese (di Cerignola come me) e madre triestina che nel 1933 diventò sindaco di New York. A Fiorello La Guardia, grazie allo “Ius Soli”, nessuno si è mai sognato di non considerarlo americano perché nato da genitori stranieri e New York, riconoscente, lo ricorda ancor oggi con il grande aeroporto interna zionale che porta il suo nome.

Noi invece, pavidi e confusi, ci stiamo ragionando su da anni!

Franco sellarione

venerdì 28 giugno 2013


Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio: il cuore.

( Audrey Hepburn )

sabato 22 giugno 2013

Le cose si ottengono quando non si desiderano più.
Cesare Pavese (Il mestiere di vivere)

venerdì 14 giugno 2013

I libri: universi immensi ove è possibile e talvolta necessario perdersi… allo scopo di ritrovarsi.
(Anton Vanligt)